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Il Raoul Bova che non ti aspetti, timido, impacciato e incline a fare gaffe, come quando fu vicino ad avere una parte importante in Tomb Raider e all’ultimo test s’impappinò perdendo il posto. Oppure quando debuttò in tv e Michele Guardì, storico autore Rai, non si capacitava di quanto fosse imbranato. Da allora il divo romano di strada ne ha fatta parecchia. Però, nonostante il successo e la fama, resta un ‘buono’ e il lato timido, seppur attenuato, c’è ancora. In una lunga chiacchierata concessa al Corriere della Sera ha rivelato una serie di aneddoti e segreti interessanti e curiosi. Dal bacio dato a Madonna in uno spot, all’impaccio con Monica Guerritore e Eva Grimaldi, passando per il sostegno ricevuto da Angelina Jolie e la cordialità mostrata da Sylvester Stallone quando era suo vicino di casa a Los Angeles.

La volta in cui più si è imbarazzato sul set? “Quando giravo La Lupa con Monica Guerritore, con molte scene di passione. Il regista era suo marito Gabriele Lavia che mi voleva più focoso: “Devi prenderla con impeto, farla impazzire”. Immagini come mi sentivo, davanti a lui. Ero un ghiacciolo”. Sul piccolo schermo esordì a Scommettiamo che?. Era giovanissimo e timidissimo. Michele Guardì lo spronò a modo suo. Nello show fu guidato da “due persone eccezionali come Milly Carlucci e Fabrizio Frizzi“. “Ero un ragazzino – ha aggiunto -, cercavo di guadagnare due soldini. Entravo col cuore a palla e il sorriso tirato, imbranato. E dall’alto Guardì gridava: “Ma che stai facendo?””.

Il bacio “umido” con Madonna

Altra situazione che gli provocò molto imbarazzo fu quando recitò sul set di Mutande pazze di D’Agostino: “Con Eva Grimaldi, bellissima, un’icona, vestita di pelle. Dovevo sedurla. E anche lì ero imbarazzatissimo. Come con il bacio a Madonna”. Lady Ciccone lo volle al suo fianco per una pubblicità di un rossetto. Tutto ruotava attorno a un bacio. Bova era atterrito all’idea di doversi sbaciucchiare con la popstar. Non perché non volesse, ma sempre per via del suo essere introverso:

“Avevo il terrore di sbagliare. Non sapevo come ci si bacia e ci si abbraccia sul set. Dopo ho imparato che esiste una tecnica. Fu Lina Wertmüller a insegnarmi tutto sulle scene d’amore. Stare nudi davanti alla telecamera o a una cinepresa, con settanta persone che ti guardano è una sensazione… impattante. Se ti metti a pensare fai un casino, conviene entrare nel personaggio. Devi baciare non come se masticassi un chewing gum. Molti fanno il pesce, aprono e chiudono la bocca. Non va bene. Non bisogna stare al centro, per non coprire l’attrice. E occorre posare le labbra verso l’angolo della bocca di lei. Prima muovi la testa, poi il naso e infine puoi baciarla. Sosteneva Lina: “Il momento più erotico è lo sguardo subito prima del bacio””.

E quindi? Come fu il bacio con la diva americana? “Umido”, ha chiosato sorridendo: “È stata carina. “Rilassati, non ti preoccupare, lo rifacciamo finché non sei contento””. Altri aneddoti proveniente dal mondo a stelle e strisce. Quando lavorò ad Hollywood si ritrovò a vivere vicino a un certo Sylvester Stallone: “A Los Angeles Sylvester era mio vicino di casa. Molto carino, salutava, c’è gente che finge di non conoscerti”. Bova ha conosciuto anche un altro divo statunitense, Tom Hanks: “A Venezia mi chiese di accompagnarlo da Buccellati insieme a Spielberg”. 

Il provino disastroso per Tomb Raider e la dolcezza di Angelina Jolie

Spazio poi al provino per entrare nel cast di Tomb Raider. Si presentò al provino ed era avvantaggiato rispetto ad altri colleghi per avere il ruolo in questione. Peccato, però, che mandò tutto a rotoli dimenticandosi la parte di copione che doveva dire: “Volevano prendere me. Però soffrivo ancora di ansia. All’ultimo call back feci un disastro totale: dimenticai le parole, ricominciai da capo e non si fa”. Fu scartato. Tempo dopo rivide la Jolie che le confessò con dolcezza che in cuor suo sperava che venisse arruolato per il film: “L’ho incontrata una festa, abbiamo ballato insieme. Mi confidò: “Mi dispiace, facevo il tifo per te”. “Dai, ci saranno altri film, non ti preoccupare. Don’t cry for me, Angelina””.

Raoul Bova: 110 kg, le critiche, la dieta e l’amore per Rocio Munoz Morales

Oggi è in formissima, merito dello sport (continua a nuotare) e della dieta (“Mi regolo, poi ho un giorno premio”). Tempo fa Raoul aveva messo su peso, arrivando a pesare 110 kg. Un periodo non semplice: “Sui giornali scrivevano: “È crollato un mito”, “Bova ha perso tutto il suo sex appeal”. Stavo male, avevo appena perso mamma e papà. Il dolore scatena il cortisolo che ti fa gonfiare. Già stai a pezzi e ti vedi ridotto così. In più sentirsi dire certe cose non è facile. Ci ho sofferto“.

Infine spazio alla sua compagna di vita, Rocio Munoz Morales. Chi è per lui? “Una domandona, dalla risposta dipenderà la mia vita o la morte. È la persona che amo, con cui ho fatto due figlie, molto importante. I miei 17 anni in più? A volte sono un vantaggio, sei spinto a fare cose che non hai mai fatto prima”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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