Il Raoul Bova che non ti aspetti. Il divo, intervistato a Rai Radio2 nel corso del format “I lunatici”, ha parlato ampiamente della sua vita ‘notturna’ e dei relativi ‘istinti‘. Un rapporto molto stretto quello che l’attore ha con le ore piccole, in cui non di rado si ritrova a fare cose tra le più disparate. A incuriosire di più il fatto che può capitare che di punto in bianco diventi assai vorace, svuotando il frigorifero per placare la fame.
Raoul narra che di solito la sua “notte è vivace”. In particolare lo diventa quando, dopo aver tentato di dormire senza riuscirci, si alza e “inevitabilmente” si abbuffa, oltre a impegnarsi in altre attività. “A volte penso, a volte scrivo, a volte mangio e svuoto il frigorifero”, spiega. Bova, in tutto questo, vede un lato più che positivo, affermando che è “una cosa bellissima, perché la notte poi ti genera il mangiare vorace, l’istinto”.
E dopo aver fatto incetta di alimenti che succede? Pancia piena chiama riposo, recita il proverbio. Proverbio a cui il divo dà pienamente ragione: “In linea di massima cerco poi di tornare a dormire una volta mangiato e proseguire fino alle sei, le sette del mattino”.
Notti da ricordare? Quelle proprio indimenticabili? Raoul ne rammenta qualcuna? Sì, però in quei casi il cibo non ha nulla a che fare. Si riferisce infatti ad alcune notti trascorse sui set cinematografici in cui vengono condivisi “momenti romantici, dichiarazioni, attimi in cui stai per diventare papà”. Altrimenti detto quelle notti dove “ti aggiorni che il giorno dopo sarà meraviglioso”.
A proposito di notte. Di recente è uscito nelle librerie, edito da Rizzoli, ‘Le regole dell’acqua, il nuoto e la vita’, sua fatica letteraria. Un lavoro che per lo più è stato imbastito durante le ore piccole perché proprio in quei lassi di tempo, spiega Bova, i “pensieri ti assalgono, le riflessioni ti vengono”. Merito della solitudine in cui considerazioni e ragionamenti si fanno più cristallini e si riesce a immortalarli sulla pagina bianca con più facilità:
“Ti senti solo, escono fuori considerazioni che altro non sono che desiderio di esprimersi, comunicare, condividere”.
L’attore spazia poi sui rapporti con la sua famiglia di origine e fa un salto nel tempo, ricordando quando la sua popolarità non era alle stelle e spiegando che un interprete, quando intraprende la strada della recitazione, non solo deve faticare per farsi largo nel settore ma spesso deve anche lottare con pressioni di mamma e papà che non vedono di buon occhio il tentare un cammino così incerto:
“Inizialmente era una cosa futile, non concreta, ai miei tempi era importante il pezzo di carta, il posto fisso, il diploma, l’università, andare in giro con un titolo di studio ti dava importanza. Invece l’attore era l’emblema dell’instabilità, ci sono carriere che iniziano e finiscono con un film solo. Mia mamma mi chiese di continuare a studiare. Facevo l’attore come hobby. Facevo il mio Isef e il cinema come secondo lavoro”.
Si passa poi al capitolo bellezza. Bova è da anni icona sexy. Circa il fatto che in molti lo abbiano in passato ‘etichettato’ come il ‘bello’, dichiara:
“Se mi dà fastidio che molti dicano che sono bello? All’inizio può darti fastidio, perché magari è preponderante più quella cosa lì. Mi capita con alcuni amici colleghi, cantanti, che sono bravi a cantare dappertutto e li fanno cantare ovunque. La bellezza era la cosa più preponderante rispetto a quella che poteva essere la bravura. Comunque non dà fastidio, ma fa piacere quando apprezzano anche la diversità dei ruoli che affronti nel corso degli anni.
Infine una confessione sul suo essere padre e compagno. Nei rapporti con i figli e la sua fidanzata Rocio Munoz Morales si reputa “abbastanza democratico”, così come pensa di essere “abbastanza permissivo nella libertà dell’altro”. Insomma, di fondo è convinto che la libertà altrui vada rispettata fermo restando che, sia come compagno che come padre, “le regole di base non vanno mai infrante”:
“Serve un lasso di libertà sia nel rapporto di coppia che tra genitori e figli, ma ci sono della barriere che non vanno superate. Sono complice della mia coppia e dei miei figli”.