Solo pochi giorni fa la Rai aveva annunciato Marco Liorni come nuovo conduttore de L’Eredità. Il quiz show si prepara a tornare dal prossimo 2 gennaio dalle ore 18:45, con Reazione a Catena che gli passerà il testimone. Non più Pino Insegno, inizialmente previsto come sostituto di Flavio Insinna, che dovrebbe quindi condurre l’edizione 2024 proprio di Reazione a Catena, prendendo così il posto del citato Liorni. A fare chiarezza su quanto accaduto nelle ultime settimane ci ha pensato Diego Righini, manager di Pino Insegno, recentemente intervistato a TvBlog.
Pino Insegno a Reazione a Catena: parla il manager Righini
Diego Righini ha spiegato che nel contratto biennale di Pino Insegno c’erano Il Mercante in Fiera, L’Eredità e alcune prime serate. Il quiz show, come detto poc’anzi, avrà Liorni come nuovo conduttore. Righini ha quindi chiarito come il principale obiettivo (suo e di Insegno) fosse, sin dall’inizio, Reazione a Catena: “Noi sin da subito volevamo Reazione a Catena, perché è il programma di Pino, un conduttore abituato a fare share massimi su Rai 1. Avevamo avanzato la richiesta sin da quando alla direzione del Daytime c’era Simona Sala. Non si è potuto fare perché Liorni aveva un contratto per quella trasmissione e ha voluto condurre fino all’ultima puntata, senza mollarla prima“.
Sfumato, in un primo momento, l’obiettivo Reazione a Catena, Pino Insegno era stato ingaggiato per L’Eredità. Poi, però, stando a quanto raccontato da Righini, la scadenza del contratto di Liorni avrebbe cambiato le carte in tavola: “La Rai ci ha detto: ‘Il contratto di Liorni ora è scaduto, si è liberato il posto di Reazione a catena, volete farla voi?’. Pino ha detto subito di sì e la Rai ci ha inviato una pec per chiederci il permesso, è una lettera formale a firma di Angelo Mellone, attuale direttore Intrattenimento Daytime“. Questo sarebbe quanto è accaduto dietro il ritorno di Pino Insegno al timone di Reazione a Catena, già condotto dal 2010 al 2013.
Diego Righini contro Lucio Presta, agente di Liorni
Diego Righini, all’interno dell’intervista, si è poi scagliato contro Lucio Presta, nonché agente di Marco Liorni. Quando gli è stato chiesto perché definisse quest’ultimo “Presta’s boy“, Righini ha spiegato: “Non se ne può più di questa comunicazione comandata dalla sinistra della Rai e da Lucio Presta. Io nella vita sono abituato ad affrontare il nemico frontalmente, non a prendermela con i suoi scagnozzi. La guerra è con lui. Lui mi fa la guerra e io la faccio a lui. Lui si nasconde, io no“.
Righini non ha mai avuto rapporti professionali con Lucio Presta, ma ha aggiunto: “Nei momenti caldi l’ho incrociato in Rai e, come dire, ha abbassato lo sguardo e se n’è andato. C’ha 16 conduttori… ma che vuole? Perché deve rompere a Pino? Forse perché non vuole vederlo competere coi suoi… Vedrà, adesso Presta farà di tutto perché lui ha timore che Pino faccia l’1-2% in più rispetto a Liorni“. Righini ha così sostenuto che Presta potrebbe far uscire delle polemiche in merito a Pino Insegno al timone di Reazione a Catena: “Farà uscire le polemiche… Reazione a catena andrà in onda a giugno, lui a maggio comincerà a rompere: ‘È opportuno far condurre a Pino Insegno Reazione a Catena?’. Tutti i giorni questa tiritera“.
Ascolti Mercante in Fiera: parla Diego Righini
Sulle prime serate di Rai 1 che dovrebbero essere affidate a Pino Insegno, Righini ha spiegato che anch’esse facevano parte del contratto firmato la scorsa estate. In merito al Mercante in Fiera, programma di Rai 2 condotto dal suo assistito, che però sta facendo fatica in termini di ascolti, Righini ha voluto dire la sua: “Sapevamo che in quello spazio di palinsesto lo share sarebbe stato del 3-4%. Abbiamo accettato quel programma per tornare intanto. Ma noi avevamo chiesto subito di fare Reazione a catena. Che adesso faremo perché ce l’hanno riofferta e abbiamo detto sì“.