Ospite nella puntata di Domenica Live in onda il 1 Marzo, Rita Rusic si è espressa sul recente arresto di Cecchi Gori
Solo poche ore fa è circolata la notizia dell’arresto del noto produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori. All’imprenditore sono contestati reati finanziari, tra cui una bancarotta fraudolenta. La Procura Generale della Corte d’Appello di Roma ha emesso un ordine di esecuzione per la carcerazione per l’ex patron della Fiorentina che ammonta a 8 anni, 5 mesi e 26 giorni di reclusione. Stando alle anticipazioni della puntata Domenica Live del 1 Marzo, in studio ci sarà Rita Rusic, ex moglie di Cecchi Gori. Ecco le prime dichiarazioni sulla vicenda.
L’ex gieffina in ansia per Vittorio: “Per lui sarà la morte”
“Vittorio è ricoverato al policlinico Gemelli di Roma per un malore. Se dovessero portarlo in carcere la sua salute verrà compromessa perché non è autosufficiente, per lui sarà la morte“, queste le prime parole di Rita Rusic, ex moglie del produttore cinematografico, ai microfoni di Domenica Live che andrà in onda domenica 1 marzo, dopo aver appreso la notizia dell’arresto di Vittorio Cecchi Gori. “I carabinieri hanno notificato ieri pomeriggio all’ospedale, dove era ricoverato, a Vittorio Cecchi Gori l’ordine di carcerazione. Secondo quanto si è appreso, è attualmente piantonato dalla polizia penitenziaria e, al termine della degenza, è previsto il suo trasferimento nel carcere romano di Rebbibia”, questo quanto riporta l’agenzia Ansa.
Christian De Sica difende Vittorio: “Una follia”
“Mi sono meravigliato a quel signore che ha ucciso quel ragazzo hanno dato 5 anni e a Vittorio Cecchi Gori 8 per bancarotta. Che poi Cecchi Gori è stato fregato da tutti nella vita. Non capisco come ragiona la nostra giustizia. E poi portare un carcere un povero vecchio malato è un po’ una follia“, così ha commentato Christian De Sica all’AdnKronos la decisione di condurre in carcere il produttore cinematografico. Il riferimento è all’omicidio di Marco Vannini da parte di Antonio Ciontoli, al quale i magistrati hanno ridotto la condanna portando la reclusione da 14 a 5 anni.