Roberto Bolle, oltre che un bravissimo ballerino, è sicuramente uno dei personaggi più in vista dell’ultimo periodo. A Vanity Fair ha raccontato il suo rapporto con la danza, riepilogato la strada che lo ha portato fino al successo e il percorso fatto fin da bambino, con tutte le paure e le difficoltà del caso. In particolare quella della solitudine che ha dovuto affrontare fin da giovanissimo, e della violazione della sua privacy.
Bolle ha parlato della capacità di sopportare la solitudine nella carriera artistica che ha intrapreso. Da come questa inizialmente sia stata considerata dal ballerino un problema insormontabile a cui poi, piano piano, si è abituato. Roberto si è così aperto:
“La solitudine è stata una grande compagna di viaggio. Mi ci sono trovato immerso e ho dovuto farci i conti. Per indole sono una persona abbastanza solitaria, ma all’inizio, quando viaggiavo per assolvere impegni molto difficili davanti ai quali mi sentivo inadeguato, doverli affrontare da solo fu dura. Poi, avrò avuto circa ventisette anni, è cambiato tutto e ho iniziato ad assaporare la solitudine per quel che è: non più un limite, ma una conquista. Una forma di libertà. Un lasciapassare per la concentrazione assoluta.”
Ma quello che sicuramente ha sempre colpito del personaggio di Roberto Bolle è la innata necessità di cercare uno spazio solo per sé e la sua vita privata; la sua riservatezza che lo ha sempre portato a proteggere il suo intimo e le sue storie d’amore.
Il ballerino ha infatti spiegato di avere una visione ben definita dell’amore in relazione alla sua segretezza. Per Bolle non importa cosa fanno gli altri personaggi dello spettacolo. Lui per indole ha scelto di discostare la sua immagine pubblica da quella privata.
Queste sono le parole che ha rivolto ai microfoni di Vanity Fair:
“Lo spazio che va oltre il palco, quando il sipario si chiude, per me è molto importante, personale e assolutamente privato. Ho sempre tentato di custodirlo gelosamente. Non dico che debba essere importante per chiunque allo stesso modo, ma per me lo è. Sono ovviamente tutti liberissimi di raccontare i propri amori e la propria sessualità, ma non è la mia natura e non lo sarà mai. Ho sempre cercato di distinguere la mia immagine privata da quella pubblica e ho ferma intenzione di continuare a farlo”.
Bolle è entrato più nello specifico raccontando anche le motivazioni legate alla sua scelta:
“Il mio privato è privato come quello di chiunque altro e non credo servano parole in più. Ho sempre parlato con la danza e non sento di dover dire altro o fare chissà quale rivelazione.”
Ha poi accennato a ciò che riguarda la violazione della privacy, che ogni personaggio pubblico o famoso che sia deve sopportare. A questo proposito Roberto Bolle ha dichiarato:
“Poi, certo, esistono le violazioni del privato. Violazioni che ho sempre combattuto e che spesso sconfinano nell’invasione e nell’abuso. Violazioni che ho sempre considerato arbitrarie e illegittime. Esistono le fotografie rubate. Esiste la curiosità morbosa che non fa bene a nessuno e non è ciò che le persone e i giornali dovrebbero cercare da me. Penso di portare con me dei valori che chi li apprezza dovrebbe cercare di godere senza cercare altro.”
Proprio su tale argomento, quello della violazione della privacy, Enrico Lucherini lo aveva difeso. Vanity Fair nella domanda fatta al ballerino ha riportato le sue parole che sono le seguenti: “Quando si arriva a certi livelli che cosa ci può importare se uno va a letto con donne o con uomini? Ai miti non si fanno domande banali”
Perciò, in conclusione, il giornalista del periodico ha imbeccato Roberto Bolle su cosa ne pensasse dell’appellativo di “mito” che molti gli attribuiscono. Il ballerino ha così risposto:
“Mito è una parola eccessiva. Preferisco esempio. Sento il peso della responsabilità di quello che ho fatto e faccio ogni giorno e anche per questa ragione cerco di calibrare ogni passo e di porre una grande attenzione alle mie scelte e ai miei gesti. So di avere gli occhi puntati addosso e di essere un modello per molti giovani. Cerco di assolvere al meglio il compito e raccontare a chi vuole impegnarsi con la danza che un’altra strada verso il successo che non passi per il lavoro, il sacrificio e il sudore non esiste. Le scorciatoie non mi sono mai piaciute. Non ci ho mai creduto.”
Dopo aver annunciato il ritiro dalla scene e in seguito alle ultime situazioni spiacevoli che hanno visto coinvolto il suo nome, Roberto Bolle si appresta a affrontare un’altra sfida “Ballo con Bolle”, show che lo vedrà in onda su Rai 1 a Capodanno.