Non c’è ombra di dubbio sul fatto che i Maneskin di Damiano David, Victoria de Angelis, Ethan Torchio e Thomas Raggi siano il gruppo italiano attualmente più celebre al mondo. Prima grazie alla vittoria di Sanremo 2022 e successivamente vincendo l’Eurovision, la band romana si è conquistata una fetta di mercato che nessun artista italiano era riuscito a raggiungere prima. Neanche Laura Pausini. Forse neanche Andrea Bocelli. Ma sono destinati a durare nel tempo o dovranno affrontare, prima o poi, un inevitabile scioglimento? Di questo, e di molto altro, ha avuto modo di parlare Roby Facchinetti nelle scorse ore.
Il cantante dei Pooh ha parlato, in una lunga intervista concessa a Libero, sia del futuro dei Maneskin sia ovviamente della sua carriera, scandita per ben 50 anni dalla collaborazione (fra alti e bassi) con i suoi ormai ex colleghi Dodi Battaglia, Stefano d’Orazio, Red Canzian, Valerio Negrini e Riccardo Fogli.
Nell’intervista, fra le altre cose, si è espresso piuttosto dubbioso riguardo a quello che aspetta i Maneskin. Nonostante oggi siano uniti più che mai, il cantante dei Pooh ha dimostrato più di qualche perplessità riguardo alla solidità della band romana. Non tanto nel breve quanto piuttosto nel lungo periodo. Parlando dei Maneskin, Facchinetti ha commentato: “I Maneskin sono molto bravi però non credo che la band sarà in grado di durare 50 anni, come noi Pooh, e fare gli stessi numeri”.
È comprensibile, diciamo così, che nelle parole di Roby Facchinetti qualcuno possa leggere un po’ di sana invidia velata. Ma d’altra parte è altrettanto normale che con mezzo secolo di carriera alle spalle, il cantante sia legato a tal punto al gruppo con cui è cresciuto da manifestare un certo (chiamiamolo così) campanilismo.
A Libero, tra le altre cose, Roby Facchinetti ha anche avuto modo di dire la sua riguardo ad un possibile ritorno dei Pooh sul palco. Ma in questo senso ci sono purtroppo brutte notizie per i fan storici. La reunion non s’ha da fare, in ogni caso. Parlando di nuove potenziali esibizioni live del gruppo, Facchinetti è stato laconico: “No. Senza Stefano d’Orazio e Valerio Negrini, poi, non avrebbe senso”.