A The Voice Senior, nel corso delle Blind Audition in onda l’1 febbraio (Rai Uno), è sbarcato sul palco nientepopodimeno che Ronnie Jones, 85 anni, americano nato a Springfield (Massachusetts) e tra i cantanti più originali e versatili della scena musicale europea. Prima della performance, nonostante non ce ne fosse bisogno visto che ha alle spalle una carriera stellare, si è presentato, spiegando di essere un amante del soul, del blues e del gospel. Dopodiché via all’esibizione, con Ronnie che ha intonato Superstition di Steve Wonder. Dopo circa cinque secondi Loredana Bertè e Gigi D’Alessio si sono voltati. I Ricchi e i Poveri li hanno seguiti a ruota e poco dopo anche Clementino ha premuto il pulsante. D’altra parte un talento simile non passa inosservato. C’è però un discorso più ampio da fare e riguarda le scelte del programma timonato da Antonella Clerici. Ma si proceda con ordine.
“Sei Ronnie Jones, abbiamo fatto Hair nel 1971. Siamo stati insieme 5 anni, 3 di prove e due in giro. Erano più le volte che stavamo in tribunale per la scena del nudo integrale”, ha ricordato Loredana, riconoscendo immediatamente l’artista americano che si è fatto una risata. Per chi non lo sapesse Hair è un musical rock scritto da James Rado e Gerome Ragni (testi) e Galt MacDermot (musica). Rappresenta uno dei prodotti più importanti della controcultura hippie degli anni sessanta. La prima edizione italiana è andata in scena al Teatro Sistina di Roma nel 1970 è tra gli interpreti c’erano appunto Ronnie Jones e Loredana Bertè.
Proprio Jones e Loredana, sul palco di The Voice Senior, hanno poi deciso di fare un duetto improvvisato sulle note della struggente Sorry Seems To Be The Hardest Word, brano tra i più celebri a livello globale di Elton John. Alla fine Ronnie, per proseguire il suo percorso nel talent show, ha scelto l’amica Bertè.
Capitolo concorrenti ‘noti’ in gara: ha senso far partecipare alla competizione un artista del calibro di Ronnie? Un conto è puntare su cantanti ‘meteore’ del tempo che fu, magari con alle spalle solo qualche sporadico successo. E un conto è pure far partecipare conduttori come Beppe Quintale, che nella vita hanno fatto altro ed ora si divertono a cimentarsi nel canto. Altro discorso è mettere sullo stesso piano gli over 60 ‘amatoriali’ (molti dei quali hanno comunque un talento sontuoso) e un personaggio come Jones. Insomma, il rischio che ci sia una gara un poco falsata è dietro l’angolo. Per questo Ronnie andrebbe messo fuori classica per ‘eccesso di talento’.