Di nuovo odio gratuito e pusillanime su Instagram, di nuovo bersagliata Rosalinda Cannavò, la fu Adua Del Vesco. L’attrice è incinta e aspetta una figlia assieme al compagno Andrea Zenga. Un amore sbocciato al Grande Fratello Vip e poi solidificatosi a telecamere spente, fino alla decisione di diventare genitori. Un sogno che si sta realizzando, ma che ogni tanto deve fare i conti con quei bontemponi degli hater che non hanno di meglio da fare che riversare le loro frustrazioni su qualcuno, digitando le peggiori cose. Così la Cannavò nelle scorse ore si è ritrovata tra le chat private di Instagram un messaggio orrendo, che ha tentato di mettere il dito nella piaga, andando a tirare in ballo l’incubo della anoressia, vissuto in prima persona dall’interprete siciliana, come lei stessa ha raccontato pubblicamente in svariate occasioni.
Rosalinda di recente ha compiuto un dolce gesto verso Zenga. Al fidanzato e futuro papà ha lasciato un bigliettino d’amore. Il giovane ha ripostato tra le sue storie Instagram l’affettuoso pensiero della compagna. “Buongiorno amore mio, torno presto. Sei la mia vita”, ha scritto la Cannavò sul pezzo di carta. Un hater ha visto del marcio in tale faccenda (proprio vero che c’è gente che ha bisogno disperatamente di farsi curare da un buon medico). Cosa ha ben pensato di fare questo odiatore? Di spedire un messaggio terrificante in posta all’attrice.
“Hai paura che Zenga ti lasci, si vede dai messaggi che gli scrivi – la riflessione dell’hater -. Hai sostituito l’anoressia con la dipendenza affettiva. Speriamo tua figlia diventi anoressica… sai che ridere“. La Cannavò ha deciso di pubblicare tra le sue storie Instagram la chat dell’orrore, commentando quanto segue: “Dovete spiegarmi, per favore, cos’è che passa per la testa di certe persone per scrivere delle cattiverie così pesanti. Chi fa questo dovrebbe pagare. Imparare la lezione…”.
In un mondo ideale sarebbe davvero bello e pure gratificante che questi odiatori paghino per davvero. Peccato che, nonostante corra l’anno 2024 e la tecnologia abbia fatto passi da gigante, non si sia ancora in grado di andare a pescare puntualmente questi personaggetti che seminano odio gratuito, pensando che sul web valga la qualunque e che si possano scrivere cose inenarrabili facendola franca.
Purtroppo su una cosa hanno ragione, sul farla franca: forse, come già caldeggiato da diverse personalità del mondo social e non solo, è arrivato davvero il momento che per iscriversi sulle piattaforme si debba obbligatoriamente mostrare la carta di identità. E invece continuano a proliferare profili fake dietro cui prosperano indisturbati i leoni da tastiera.