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SanPa: luci e tenebre di San Patrignano: questo il titolo della docu-serie targata Neflix e disponibile sulla piattaforma omonima dal 30 dicembre 2020. In cinque puntate di circa un’ora ciascuna si cerca di ripercorrere la storia della comunità e del suo fondatore Vincenzo Muccioli, che per circa un ventennio ha diviso l’opinione pubblica. Salvatore o diavolo? Al di là del dibattito sulla carismatica figura di Muccioli – dibattito che è tornato ad essere attuale proprio con la distribuzione della serie tv -, in molti si chiedono oggi come proceda l’attività del centro di recupero per tossicodipendenti. Non resta che rispondere a questa e ad altre domande. Inoltre è opportuno evidenziare come la comunità abbia giudicato in modo assai critico il prodotto Neflix, diramando una corposa nota polemica.

SanPa: luci e tenebre di San Patrignano: la serie tv, tra interviste, sceneggiatori e regia

La serie è stata creata e scritta da Gianluca Neri, con la collaborazione di Carlo Gabardini e Paolo Bernardelli. La regia è stata affidata a Cosima Spender. Inoltre il progetto ha visto la collaborazione di Andrea Muccioli, il figlio di Vincenzo. Il reperimento delle fonti, il girato, le interviste, il montaggio e infine il confezionamento finale del documentario sono durati 3 anni. Durante tale triennio sono state raccolte 25 testimonianze, 180 ore di interviste e immagini avute da 51 archivi; tutto materiale volto a scandagliare il periodo della gestione della comunità da parte di Vincenzo Muccioli, che va dalla fondazione di San Patrignano nel 1978 alla scomparsa del medesimo Vince,zo, avvenuta nel 1995.

San Patrignano oggi: la comunità continua ad esistere ma non è più gestita dai Muccioli

Alla morte di Vincenzo il figlio Andrea ha preso le redini di San Patrignano. La gestione di quest’ultimo è durata 16 anni. Nell’agosto 2011 lascia la carica e da allora la gestione è affidata a un comitato di garanti. Nonostante i cambi alla guida, a oggi, come in passato, la famiglia Moratti (Letizia e Gian Marco in primis) continuano a dare aiuti e sostegno alla comunità.

Guardando all’ultimo bilancio a cui si è riusciti a risalire, quello del 2017, si nota che i costi sono stati pari a 27.545.000 euro mentre i ricavi sono stati pari a 27 milioni e 375 euro. Un quarto di questi ultimi è frutto di donazioni. La comunità nel 2017 aveva come ospiti 1.542 ragazzi. A oggi ne conta ancora più di un migliaio.

SanPa: Luci e Tenebre di San Patrignano, la comunità: “Ci dissociamo da Netflix”

Sul sito ufficiale della comunità, nella giornata di ieri 1 gennaio 2021, è stata pubblicata una nota, qui riportata integralmente, che prende le distanze dalla serie prodotta da Netflix:

“La comunità San Patrignano si dissocia completamente dalla docu-serie messa in onda da Netflix. Il racconto che emerge è sommario e parziale, con una narrazione che si focalizza in prevalenza sulle testimonianze di detrattori. Per di più, qualcuno con trascorsi di tipo giudiziario in cause civili e penali conclusesi con sentenze favorevoli alla Comunità stessa, senza che venga evidenziata allo spettatore in modo chiaro la natura di codeste fonti. Per trasparenza e correttezza abbiamo ospitato per diversi giorni la regista della serie. Questa è stata libera di parlare con chiunque all’interno della comunità. E abbiamo inoltre fornito l’elenco di un ampio ventaglio di persone che hanno vissuto e o tuttora vivono a San Patrignano e della quale conoscono bene storia passata e presente, in modo da poterle dare gli strumenti necessari per una ricostruzione oggettiva e informata”.

“Tale elenco è stato totalmente disatteso ad eccezione del nostro responsabile terapeutico Antonio Boschini, preferendo lasciare spazio ad un resoconto unilaterale. Resoconto che pare voler soddisfare la forzata dimostrazione di tesi preconcette. Avevamo espresso fin dall’inizio la preoccupazione per gli effetti che un prodotto televisivo di ricostruzione delle vicende trascorse all’interno della comunità, se non ricostruite e presentate in maniera equilibrata e adeguatamente contestualizzate, poteva avere sulla odierna realtà di San Patrignano, con i suoi oltre 1000 ospiti. Purtroppo, ci troviamo a constatare che i timori erano assolutamente fondati”.

San Patrignano: “Siamo preoccupati per gli effetti negativi e destabilizzanti”

“Siamo molto preoccupati per gli effetti negativi e destabilizzanti che potrebbero ricadere sull’oneroso lavoro di recupero, reinserimento e prevenzione. Lavori ai quali la comunità San Patrignano è con dedizione da decenni impegnata. Le spettacolarizzazioni, drammatizzazioni e semplificazioni presenti in un prodotto chiaramente costruito per scopi di intrattenimento commerciale, più che di seria ricostruzione documentaria che rispetti i canoni di oggettività per essere chiamata tale, potrebbero altresì colpire le purtroppo numerosissime persone. E le loro famiglie che affrontano il grave problema della tossicodipendenza, oggi ancora emergenza nazionale”.

“Persone alle quali San Patrignano ha sempre aperto le proprie porte e accolto gratuitamente in un programma terapeutico basato su principi e metodi molto distanti da quelli descritti nella docu-serie come dimostrato da diversi studi indipendenti di prestigiosi atenei sia nazionali che internazionali”.

San Patrignano: “Continueremo a impegnarci”

“Per la nostra parte, continueremo, con l’impegno che da sempre ci contraddistingue, ad essere al fianco di tutti coloro, e delle loro famiglie, che intraprendono il percorso di recupero dalla dipendenza e ad aiutare gratuitamente quanti avranno bisogno di noi”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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