Mancano ventinove giorni all’inizio di Sanremo 2021 e in queste ore stanno fremendo i preparativi, ma soprattutto le inarrestabili polemiche. Dopo la diatriba tra governo, Rai e Cts per la presenza o meno in sala all’Ariston di un pubblico composto da figuranti, è giunta la notizia di un possibile cambio di location.
Il teatro Ariston è al centro delle discussioni più accese di queste ore. C’è chi, come Enzo Mazza, amministratore delegato di FIMI, afferma che il luogo di culto del Festival che accoglie la kermesse dal 1977 non sarebbe prioritario. “Il teatro è sostituibile. Per il pubblico la gara di inediti non è inficiata dalla location che la ospita” – afferma Mazza a nome della maggior parte dei discografici presenti a Sanremo.
E lancia la proposta che ha lasciato di sconcerto un po’ tutti: “Un evento televisivo come questo può essere realizzato ovunque. Penso a esempio al Forum di Assago“. La Federazione industriale musicale italiana, dopo aver stilato i protocolli anti-Covid per artisti e staff, afferma che la sicurezza è il punto essenziale da perseguire. Se è necessario, rinunciando anche a un monumento fondamentale per la storia del Festival come l’Ariston.
Sindaco di Sanremo: “In sala solo vaccinati”
Ma l’idea dei discografici si scontra apertamente con quella della città dei fiori che, invece, propone altre possibilità, con l’assoluta prerogativa di mantenere Sanremo 2021 saldo all’Ariston. Il primo cittadino, Alberto Biancheri, intervistato da La Stampa, torna a parlare della possibilità di far entrare il pubblico all’interno del teatro. Lasciata da parte l’idea della Rai di ospitare un gruppo di 380 figuranti, il sindaco propone di far sedere in platea “solo sanitari vaccinati, medici, infermieri, volontari delle ambulanze, operatori socio sanitari“.
Un messaggio sociale e simbolico per ringraziare chi, nel corso di questo anno drammatico, ha dato se stesso per salvare gli altri. In più, secondo Biancheri, sarebbe un’ottima opportunità per comunicare a più persona possibili l’importanza della vaccinazione contro il Covid.
Il sindaco, inoltre, torna sulla polemica che ha portato a una profonda discussione tra l’azienda del servizio pubblico e l’esecutivo.
“L’Ariston sarà uno studio televisivo come quelli che continuiamo a vedere in questo periodo. A me non preoccupa cosa può accadere lì, ma il rischio di assembramenti in città. Ho piena fiducia nei protocolli che saranno presentati e il Comune farà la sua parte per fare in modo che in alcun modo ci possano essere rischi per le persone“.
Cosa c’è dietro il dietrofront di Amadeus?
Intanto, fa discutere il dietrofront repentino di Amadeus circa la possibilità di lasciare la conduzione del Festival. Come avevamo riportato qualche giorno fa, il direttore artistico di Sanremo 2021, dopo il “No” al pubblico da parte del ministro Dario Franceschini, aveva minacciato di dimettersi da conduttore.
Una scelta che ha colto di sorpresa tutti e che ha allarmato nuovamente la macchina organizzativa del Festival. Salvo poi il ritorno sui propri passi da parte di Amadeus e la volontà di continuare il suo lavoro nonostante le decisioni prese dall’alto.
Secondo quanto riporta Dagospia, a far cambiare idea al conduttore Rai sarebbero state le parole del suo agente, Lucio Presta. Il fondatore di Arcobaleno Tre pare abbia fatto intendere al suo assistito che se avesse continuato a fare la voce grossa, i due ministri, che avevano espresso il loro parere contrario al pubblico in sala, avrebbero spinto per eliminarlo definitivamente dall’organizzazione.
A questo punto Amadeus ha deciso di accettare le nuove condizioni, rimettendo le scottanti decisioni su pubblico e sicurezza nelle mani del Comitato tecnico scientifico.