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A raccontare la sua lunga carriera è stato, di recente, Claudio Cecchetto. Il dj settantunenne ha affrontato, tra i vari argomenti, anche quello del Festival di Sanremo, che ha avuto modo di condurre per tre edizioni consecutive (dal 1980 al 1982). Oggi, a guidare la kermesse musicale c’è Amadeus, talento scoperto da Cecchetto, giunto alla sua quinta edizione consecutiva, che però sarà l’ultima, almeno per il momento.

Festival di Sanremo: chi dopo Amadeus? Parla Cecchetto

Claudio Cecchetto ha quindi affrontato l’argomento durante l’intervista a Fanpage.it: “Squadra vincente non si cambia. A queste eventualità bisogna pensare se ci sono i motivi per un cambio, ma per come vedo io Sanremo, non avverto questa necessità“. Ci sarebbe, però, un nome che, a detta del dj, meriterebbe di condurre il Festival di Sanremo, nel momento in cui Amadeus saluterà: Gerry Scotti.

Sull’ipotesi che lo storico conduttore di Mediaset possa guidare la kermesse, Cecchetto si è espresso così:

Certo, lo meriterebbe, ma il problema di Gerry è che anche lì è una questione di aziende. Bisognerebbe fare un’eccezione come hanno fatto con Maria De Filippi. Lui è lo zio d’Italia e con lui si porterebbe sicuramente a casa un grande festival“.

Bisognerebbe, quindi, provare a ripetere quanto visto nel 2017, con Maria De Filippi che fu co-conduttrice del terzo Festival guidato da Carlo Conti. La conduttrice di Amici e di Uomini e Donne, inoltre, aveva affiancato Paolo Bonolis e Luca Laurenti nell’edizione 2009, sebbene solo per l’ultima serata. Chissà che per il dopo Amadeus non si possa tentare il colpo ad effetto con Gerry Scotti, mai dire mai.

La carriera di Claudio Cecchetto: Sanremo e il Festivalbar

Cecchetto è tornato indietro con la memoria, rievocando il momento in cui gli venne assegnata la conduzione del Festival, quando aveva solo 28 anni. Una decisione coraggiosa, presa in un periodo di crisi per la kermesse: “Sanremo, quello del 1979, presentato dal grande Mike a cui devo tutta la mia carriera, non era andato bene. Quel modello era in difficoltà, così Gianni Ravera, patron di Sanremo allora, si rese conto del fenomeno delle radio libere, dei disc jokey, su cui puntò per salvare la manifestazione rimpiazzando la figura del presentatore classico“.

Nel 1983 arrivò invece il Festivalbar, su chiamata di Vittorio Salvetti: “Mi disse che affidandolo a me avrebbe voluto rendere il Festivalbar quello che è poi diventato, una manifestazione itinerante nelle varie città d’Italia su Canale 5, mentre prima era solo un riassuntino mandato in onda su Rai2“. Sono ormai 15 anni che la trasmissione si è conclusa, Cecchetto si è espresso così su una sua possibile ripartenza: “Farla ripartire è difficile, ma indubbiamente il marchio è diventato un ricordo. È solo la proprietà del marchio a poter rinverdire o reinventare il Festivalbar, non certo la televisione. Chiaro che una manifestazione del genere costa ed è complesso, però io sono dell’idea che mai dire mai“.

Tanti sono i progetti che Claudio Cecchetto, nel corso della sua carriera, è riuscito a realizzare. Per quelle poche che non sono andate come previsto, lo storico dj si è espresso così: “Quelle che non sono andate in porto, forse, non erano adatte al momento o mancavano le risorse. Ma una delle mie caratteristiche è che quando mi accorgo che una cosa non funziona, mollo il colpo. Inutile sprecare troppe energie arrancando” ha spiegato.

Il rapporto con i pupilli: Amadeus, Fiorello e non solo

Cecchetto ha poi parlato del rapporto che c’è con alcuni pupilli, come Fiorello, Amadeus e Jovanotti: “Si rapportano come a un buon padre di famiglia, che c’è sempre quando hai bisogno e presso cui sanno di trovare sempre una porta aperta“. Uno di questi, Jovanotti, sta facendo i conti con un brutto incidente, avvenuto mentre era in bicicletta. Cecchetto, però, non ha esitato ad esprimere la sua vicinanza: “Sono appena andato a trovarlo nel centro dove sta facendo riabilitazione dopol’incidente, è fatto d’acciaio e si sta già rimettendo in sesto per il prossimo viaggio“.

Luca Fabbri

Nato nel 1999, vive a Roma. Laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza con una tesi sulla fiction Rai, è specializzato in video – editing e sceneggiatura. Negli anni ha coltivato altri interessi come l’editoria online, la grafica e la regia. Curiosità e senso del dovere sono il binomio che più lo contraddistingue.

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