Sanremo e le donne, la sorella di Fiorello non ci sta: le parole sul Festival. Diletta Leotta nel mirino
Catena Fiorello, sorella di Rosario e Beppe, a breve porterà sullo schermo Picciridda (lei è la sceneggiatrice del film, in uscita il 5 marzo. La storia è tratta dal suo romanzo). Intervistata dal Corriere della Sera, l’autrice ha speso parole anche sul Festival di Sanremo 2020, quello che si è da poco concluso, che ha fatto incetta di ascolti frantumando diversi record, e che ha visto protagonista suo fratello. Ma anche quello che ha cercato, con alterne fortune, di porre il focus sulla parità di genere e sulle discriminazioni di cui sono ancora vittime le donne nella società contemporanea. E secondo Catena non tutto è filato liscio nella kermesse su questo punto.
“Se Diletta Leotta dice che la bellezza è un dono, non aggiunge qualcosa alla buona causa delle donne”
Come ha visto il fratello sul palco dell’Ariston? “Ha partecipato a una festa per celebrare il suo amico Amadeus”, risponde Catena, virando subito sul tema donne: “Poi, la vera modernità sarà quando noi donne non saremo costrette a fare i monologhi per dire: guardate che ci siamo anche noi. Se Rula Jebreal deve raccontare quella bella storia drammatica per attirare l’attenzione, tutta questa parità non c’è”. A questo punto Catena bacchetta la Leotta, senza troppi preamboli e senza troppo girarci attorno: “E se Diletta Leotta dice che la bellezza è un dono, non aggiunge qualcosa alla buona causa delle donne.”
Catena e la nonna: “Modernissima: girava con la bandana, fumava il sigaro, nel 1931 rimase incinta di un uomo sposato”
Per quanto riguarda il film Picciridda, tratto dal suo romanzo, nella storia una delle figure chiave è Nonna Maria (interpretata da Lucia Sardo). Il personaggio trova ispirazione dalla nonna di Catena: “Era una donna modernissima, viveva in Sicilia ad Augusta, girava con la bandana, fumava il sigaro, nel 1931 rimase incinta di un uomo sposato e suo figlio, mio padre, non l’ha cresciuto nell’odio dell’uomo che la abbandonò”.