Sara Croce, 22 anni, e il milionario iraniano Hormoz Vasfi, 56, una favola troppo bella per essere vera. E infatti si è presto trasformata in un incubo, con il magnate che ha fatto causa all’ex Bonas di Avanti un altro, chiedendo un risarcimento per circa un milione di euro, mica noccioline per dei comuni mortali. Motivo? “Relazione solo per profitto”, hanno fatto sapere i legali dell’uomo. Il Corriere della Sera ha raggiunto la Croce, chiedendo di chiarire per filo e per segno la vicenda. I risvolti della storia sono alquanto inquietanti, visto che la giovane ha reso noto di aver denunciato Vasfi per stalking, dopo i 450 messaggi audio mandati su WhatsApp allo zio e alla madre in 25 giorni per denigrarla.
La vicenda ha inizio a fine settembre 2019, spiega Sara, che incontra casualmente a cena l’uomo all’Amfar a Milano: “Ero andata con un’amica e ci siamo trovate al suo tavolo”. L’ex Bonas dichiara che Vasfi, in quel contesto, le chiede un contatto telefonico e da lì inizia il corteggiamento. Autista privato messole a disposizione, conti pagati in ristoranti e per altre attività di benessere (anche quando la Croce usciva con le amiche o i suoi parenti), fiori, regali. “Così per un mese – aggiunge l’influencer -. Poi siamo andati insieme a Dubai, dove non è successo niente. Al rientro è cominciata la nostra storia“.
Insomma, una vita da Le Mille e una Notte. Addirittura, spiega sempre la Croce, a dicembre Vasfi affittò un appartamento in via San Marco per lei, per un anno, dando al proprietario centomila euro di anticipo. “Non lo chiesi io, che peraltro potevo andarci solo nel weekend”, puntualizza la donna. A Capodanno la coppia è poi volata a New York, naturalmente in business class. Nel risarcimento chiesto dall’iraniano rientra anche il prezzo aereo di questo viaggio, descritto dalla ragazza come un incubo:
“Quel viaggio fu un incubo. Partimmo con altri amici. In quei giorni io ero indisposta e non potevo assecondarlo, lui mi trattò malissimo. Arrivò a gettare dalla finestra alcune mie cose, rischiando di colpire qualcuno dal 48° piano a Manhattan. Anticipai il rientro e me ne tornai in Italia da sola. Ci lasciammo, lui bloccò il mio contatto sul cellulare. Però mi seccava chiudere così la storia, quindi più avanti lo ricontattai da un altro cellulare per chiarirci e lui tornò un uomo attento e premuroso.”
Dopodiché, a marzo la pandemia aggredisce l’Italia e scatta il lockdown. Sempre al Corriere della Sera, Sara racconta che quel periodo lo hanno vissuto in case separate: “Se fossi stata calcolatrice, come mi vorrebbe far passare, sarei andata a casa sua e non nel bilocale senza balcone di mia madre in Trentino”.
Il lockdown si conclude, a maggio si può tornare a respirare un po’ di aria fresca. Così, a inizio giugno, Sara e Vasfi, in occasione del compleanno di lei, festeggiano con una cena da Cracco. Strano che però l’influncer, con quasi 800mila followers, non posti nulla. La Croce offre una spiegazione anche su questo:
“Non pubblicavo le nostre foto un po’ perché non mi sentivo sicura e un po’ perché non volevo che mio padre lo sapesse. I miei si sono separati quando ero piccola e lui non lo vedo molto”.
E suo padre? Dopo tutto questo cosa le ha detto? “Che mi serva di lezione”. L’ex Bonas afferma che ha imparato dai propri errori e che ha compreso che deve stare più attenta a chi frequenterà in futuro. Inoltre narra che sua madre è parecchio preoccupata per come andrà a finire la faccenda. E adesso, come si sente Sara? “Sono molto agitata, mi sento spiata, non sono più tranquilla. Ho la sensazione che qualcuno mi controlli”. Una situazione delicata tanto che ha cominciato da qualche mese un percorso per farsi aiutare da professionisti.
Dalla favola all’incubo, in questo caso, il passo è stato breve: “Mi portava in palmo di mano, mi apriva la porta, si alzava quando entravo della stanza. È un uomo affascinante, parla cinque lingue, fa discorsi interessanti. Ma poi si è rivelato orrendo”.