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Sara Tommasi a ruota libera sulle sue vite. Sì, vite, perché la showgirl, nonostante abbia ‘soli’ 43 anni, ha vissuto più fasi, tutte molto differenti. Alti e bassi: i primi fanno riferimento a un’infanzia spensierata e felice, e alla giovinezza condita dal successo televisivo; i secondi sono stati segnati dalla malattia e dalle droghe che l’hanno condotta alla depressione e a prendere scelte sbagliate. Oggi è felice e sta bene. Si è sposata. Al suo fianco c’è Antonio Orso, un uomo protettivo con il quale ha un rapporto profondo. Lui, appena nota qualcosa che non va, dialoga a lungo con la moglie e insieme, se ritengono necessario che ci sia bisogno di un aiuto esterno, si affidano a uno specialista. Per chi non lo sapesse, Sara Tomasi soffre di disturbo bipolare.

Sara Tommasi e gli anni con Lele Mora

Intervistata dal Corriere della Sera, la showgirl ha ricordato di essersi sposata nel marzo 2021 a Massa Martana. Era il tempo delle restrizioni Covid. Matrimonio intimissimo, con sole sette persone: lei stessa e il marito, la nonna e il padre di lei, la mamma con la sua governante e poi l’autista. Oggi la Tommasi vive tra la sua città d’origine, Terni, e Sharm el-Sheikh. Quando le è stato chiesto un ricordo tra i più belli, ha ricordato la sua infanzia felice: “Con i miei genitori in un parco di divertimenti. Mi portavano a Gardaland, a Mirabilandia, a Eurodisney. Ci divertivamo sulle montagne russe, con i tiri con l’arco… Eravamo sempre felici”.

Oggi sua madre non c’è più. La donna è scomparsa tre anni fa. Soffriva di Parkinson. Suo padre invece è vivo e, come lei, soffre di disturbo bipolare. Sempre proseguendo nel salto nella memoria, la Tommasi ha spiegato che dopo essersi trasferita a Milano si è laureata in Economia alla prestigiosa università Bocconi con il professor Dallocchio. “Ho preso 105. Una banca mi fece un’offerta, ma io stavo già lavorando a Paperissima: dopo, non sarei stata un’economista credibile…”, ha ricordato. Il suo agente all’epoca era Lele Mora: “Lo avevo conosciuto in discoteca: mi avevano detto che era il manager delle dive e sono andata a presentarmi”.

Andavo sempre in ufficio da lui perché lì si facevano i casting, gli shooting, e si chiudevano i contratti. Da lì si partiva per fare le serate in giro per l’Italia. Era tutto molto bello e sano”, ha aggiunto la showgirl. Anni d’oro, anche dal punto di vista dei guadagni. “Quanto mi pagavano per una serata in discoteca? Anche 10.000 euro. E parliamo di 20 anni fa”. Quei soldi li ha investiti nell’immobiliare. Tutto stava filando liscio ma poi qualcosa ha cominciato a guastarsi: “Ho bellissimi ricordi, peccato che poi mi sia ammalata. Dopo, tutti si sono allontanati”.

La malattia, le droghe e il buio

Sara ha scoperto di soffrire di disturbo bipolare. Il problema è che all’inizio non accettava di avere una malattia. Da volto della tv generalista passò a fare film per adulti. Non era in sé e accusò anche in tribunale di violenza sessuale cinque persone che, però, sono state tutte assolte:

“Il processo è stato lungo. Ora non ci penso più, è acqua passata e gli sbagli sono stati anche i miei. Ce l’ho con me stessa perché non mi sono fermata per curarmi quando mia madre me lo aveva chiesto. Se avessi preso allora un anno di pausa non mi sarebbe successo nulla. Ma io in quel momento non volevo lasciare il programma che co-conducevo su Rete 4: Speciale Europa League. Anzi, pensavo fosse una congiura contro di me per non farmi lavorare. Pensa quant’ero stupida!”.

La Tommasi in quel periodo fece anche uso di droghe. “Mi sentivo giù e anziché prendere i farmaci prescritti, ho preso altre sostanze. Quello mi ha proprio fatto uscire di testa”, ha ricordato. Dopo aver toccato il fondo ha chiesto aiuto ed è stata ricoverata tre volte: “La degenza più lunga è stata di sei mesi. I primi due ricoveri sinceramente non li ricordo, non ero in me. L’ultima volta sono stata a Villa Maria Pia qui a Roma”.

La rinascita e la voglia di adottare un figlio: “Se resto incinta rischio”

Oggi sta bene e da quando è sposata non prende nemmeno più i farmaci e non è costretta ad andare dal medico. “Sono tre anni che non vado dal medico. Antonio sa che se vede qualcosa che non gli torna, ne parliamo e poi andiamo dallo specialista”, ha raccontato Sara, aggiungendo che sta vivendo una “fase molto tranquilla”. Come ha conosciuto il marito? “Per lavoro. Antonio fa il manager. Abbiamo iniziato a collaborare nel 2020. Poi un giorno, a un evento per San Valentino a Gubbio con Taylor Mega, è scoppiata una rissa e io, spaventata, mi sono stretta a lui. Diciamo che la scintilla è scoccata così”.

Quando le è stato domandato se desidera un figlio, è arrivata una rivelazione delicata: “Sì, ma sono stata operata all’utero e sarebbe una gravidanza molto a rischio. Stiamo pensando all’adozione. Con calma, però: siamo ancora nella fase adolescenziale del nostro amore, ci piace uscire per andare a mangiare il gelato, a trovare i suoi genitori…”.

Gli anni magici in tv con Simona Ventura, Gerry Scotti e Frizzi

Per quel che riguarda la tv, non esclude un ritorno a patto che le venga proposto un “programma solare”. E poi c’è la prospettiva di un docufilm sulla mia vita, per parlare di bipolarismo”, ha spiegato. Spazio poi ai ricordi e ai colleghi: Simona Ventura era un vulcano, per lei facevo la schedina: aveva la battuta pronta, mi diceva sempre di impegnarmi nella danza, per fare gli stacchetti”.  E ancora: “A Paperissima Gerry Scotti ci prendeva in giro, Fabrizio Frizzi invece mi diceva che ero brava. Sono stati anni davvero magici per me”.

L’esperienza che sul piccolo schermo le è piaciuta di più è stata la sua avventura a L’Isola dei famosi, nel 2006. “È stato faticoso, ma c’era il mare, facevo sempre il bagno, si stava in costume. Ero molto amica di Alessandra Pierelli: l’ho rivista da poco, abbiamo fatto una linea di gioielli per Capricci Store: la mia si chiama Butterfly”, ha concluso la Tommasi.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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