Un brutto, bruttissimo episodio ha purtroppo visto protagonista nelle scorse ore l’anziano padre di Selvaggia Lucarelli, aggredito verbalmente da un tassista. A raccontare l’accaduto è stata questo pomeriggio la stessa giornalista, con una Instagram Stories molto dura. La giurata di Ballando con le stelle ha raccontato che il genitore malato si è ritrovato costretto a prendere un taxi ma, purtroppo, il suo autista si è ben presto rivelato un vero cafone.
Su Instagram Stories, Selvaggia Lucarelli racconta: “Oggi a Milano un tassista va a prendere mio padre. 88 anni, quasi sordo, fuori dalla RSA. Per un fraintendimento sulla chiamata lui fa il mio nome e ah è il padre di Selvaggia Lucarelli? E giù a inveire contro di me. Mio padre in imbarazzo e dispiaciuto”. A questo punto, la giornalista ha chiosato con parole chiare, dirette, che manifestano tutto il suo (giusto) sdegno rispetto alla situazione: “Che schifo!”.
Questa non è la prima volta che Selvaggia Lucarelli si espone sul padre malato via social, per prenderne le difese e proteggerlo da un mondo che sembra ormai aver perso ogni pietà anche verso i più fragili. Il signor Nicola, questo il nome del genitore, è infatti affetto da tumore: la Lucarelli l’aveva raccontato in un post condiviso lo scorso aprile sui social, in occasione del compleanno dell’amato genitore.
Selvaggia Lucarelli contro i tassisti: una lotta infinita
Ma per quale motivo un tassista avrebbe dovuto prendersela con un signore anziano ed evidentemente malato fuori da una RSA? Cosa ci può essere dietro un astio simile? La risposta è da ritrovarsi in una delle battaglie più strenuamente combattute da Selvaggia Lucarelli, quella contro una categoria di lavoratori che in più un’occasione si è resa protagonista di soprusi verso i clienti e spesso di vere e proprie aggressioni.
I motivi dietro i recenti sfoghi di Selvaggia Lucarelli contro i tassisti sono innumerevoli. Tra gli altri capi d’accusa, c’è il fatto che i tassisti abbiano creato una vera e propria lobby, cercando di impedire con le loro proteste lo sbarco di Uber nel nostro Paese. Ma c’è molto, molto di più. Per esempio, sono infatti ancora oggi numerosi i tassisti che si rifiutano di fare pagare i loro clienti con il POS, scatenando spesso discussioni molto accese che sovente si risolvono con insulti alle stesse persone che dovrebbero ringraziare.
Di recente, molti dei rappresentanti della categoria (scesi in piazza contro il DDL Concorrenza) hanno persino organizzato cori e sfottò alla giornalista, rivolgendole epiteti irripetibili e volgarissimi. Tutto questo perché la Lucarelli ha semplicemente fatto il suo lavoro da giornalista, mettendo in luce tutte le storture di un sistema che andrebbe corretto al più presto.