Caso Coppa Italia, Sergio Sylvestre replica a Matteo Salvini e spiega il significato del pugno alzato
Continua a far discutere la performance di Sergio Sylvestre alla finale di Coppa Italia 2020. L’ex vincitore di Amici 2015 è stato scelto per cantare l’inno d’Italia prima della partita Napoli-Juve ma l’esibizione non è andata nel migliore dei modi. A causa dell’emozione il 29enne di Los Angeles ha dimenticato alcune strofe del brano. Un gesto che ha fatto parecchio rumore considerato lo stadio praticamente vuoto per via delle nuove regole anti Coronavirus. Sylvestre si è poi ripreso, completando l’Inno di Mameli, ma sui social le critiche e i commenti negativi si sono letteralmente sprecati e la polemica è divampata. Alcuni telespettatori – tra cui Matteo Salvini – hanno avuto da ridire pure sul pugno alzato di Sylvestre a fine esibizione, ritenuto del tutto inopportuno in un contesto del genere come quello di una finale di calcio.
Sergio Sylvestre risponde alle critiche dopo la finale di Coppa Italia
Qualche ora dopo la vittoria del Napoli, Sergio Sylvestre ha dato la sua versione dei fatti su Instagram, sottolineando di non aver dimenticato le parole dell’inno italiano ma di aver solo provato tanta emozione in un contesto del genere. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera è stato più dettagliato: lo stadio vuoto, l’emergenza Covid-19 degli scorsi mesi e i milioni di telespettatori a casa sono stato motivo di grande commozione per l’ex allievo di Maria De Filippi. “Di certo non avevo dimenticato le parole, quelle le ho stampate in testa. L’emozione è stata più grande di me. Accetto le critiche, ma non tutti sanno cosa vuol dire essere un ragazzo nato con la pelle di un colore che quando la gente guarda ha subito paura, o almeno pregiudizio. Per me cantare lì era importante. Quando mi sono bloccato era perché mi ero commosso, mi veniva da piangere”, ha chiarito l’artista.
Sergio Sylvestre e il pugno: il cantante zittisce Matteo Salvini
Sergio Sylvestre ha poi spiegato il motivo del pugno alzato: gesto che è stato contestato da molti, a partire dall’ex Ministro Matteo Salvini. “Sbaglia l’Inno e saluta col pugno chiuso! Ma dove l’hanno trovato?!? Povera Italia!”, ha scritto sui social network il leader della Lega Nord. Non si è fatta attendere la replica di Sergio: “A Salvini dico che forse dovrebbe informarsi meglio. Dovrebbe cercare di capire cosa significa quel pugno o un movimento come Black Lives Matter. Ma in fondo non può, lui non può capire cosa vuol dire essere nero. Io però sono nato così. Quando è morto George Floyd ha visto che hanno fatto tutti i post, non so se anche lui lo fatto. Ma in generale dovrebbe informarsi meglio su cosa significa essere nero. Con quel pugno e con la mia voce parlo anche per quelle persone non possono più alzare la mano, che non anno più voce. Parlo per loro. Quindi se ha qualche dubbio sul significato del mio pugno, lo invito a chiamarmi”.
Sergio Sylvestre: da Amici alla finale di Coppa Italia
Classe 1990, nato e cresciuto a Los Angeles da madre messicana e padre haitiano, Sergio Sylvestre si è trasferito in Italia otto anni fa, nel 2012. Dopo un viaggio in Salento ha lasciato la California e ha deciso di restare a vivere in Puglia, tra Lecce e Gallipoli dove ha iniziato a lavorare come vocalist prima di tentare seriamente la strada della musica. Ha vinto l’edizione di Amici del 2015, battendo la favorita Elodie Di Patrizi. Nel 2017 Sergio ha partecipato al Festival di Sanremo, presentando una canzone scritta da Giorgia. Nell’ultimo periodo si era allontanato un po’ dalle scene musicali per dedicarsi alla vita privata dopo alcuni lutti importanti. Da qualche settimana è uscito il suo nuovo singolo: Story of my life.