Il 73esimo Festival di Sanremo si è concluso lo scorso sabato 11 febbraio, riuscendo a raggiungere ascolti che non si vedevano dalle edizioni storiche di Pippo Baudo. Con una media del 62% di share, si conferma il Festival più seguito dal 1995. Tuttavia, questo non è bastato per placare le numerose polemiche. Sotto accusa scelte che non sono piaciute a una grossa fetta dell’opinione pubblica e della politica. A tal proposito è intervenuto anche il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi. Per il critico d’arte, l’evento musicale è stato un vero e proprio “fallimento”. Intervistato da “La Repubblica”, ha sviscerato la sua opinione sulla kermesse musicale e non ha risparmiato nessuno, neanche Amadeus.
Lo share al 66% per Sgarbi non è un motivo sufficiente per ritenere valida quest’edizione del Festival: “Ma non possiamo misurare il festival solo dai numeri. Contesto la linea culturale. Hanno affidato le chiavi a Ferragni e Fedez, cioè ai social, alla moda, al consumismo”. Nel suo mirino sono finiti nuovamente Chiara Ferragni e Fedez: un‘”incapace” e un “provocatore”, che hanno trasformato Sanremo nella sagra del consumismo e capitalismo. Neanche i brani in gara hanno potuto combattere il centralismo dei Ferragnez, anche perché sono state presentate “canzoni senza arrangiamenti né testi. Tutte uguali”.
È arrivata poi una stilettata verso il direttore artistico del Festival. “Mi sta simpatico, è mio amico”, ha esordito, ma poi non ha salvato neanche il padrone di casa. Infondo, è sua la parola finale e la linea editoriale scelta da Amadeus è stata, a detta del saggista, mediocre e fallimentare. Per questo, ci sarebbe bisogno di un cambiamento:
Al suo posto io avrei messo Morgan. Andrebbe cacciato per la mancanza di idee. Ma lo terranno lì, perché comanda Lucio Presta.
Spazio, poi, agli ospiti che sono saliti sul palco dell’Ariston. Promossi i tanto criticati Blanco e Angelo Duro: “Blanco mi è piaciuto. Il suo scalciare è stato un atto di ribellione vera. Anche Angelo Duro è stato coraggioso”. Ha bocciato, invece, senza possibilità di appello l’intoccabile Roberto Benigni: “Non avrei invitato Benigni, che ormai è bollito pure a detta dei suoi amici. Avrei chiamato Sabino Cassese e Michele Ainis. È il centenario di Giovanni Testori, ne avrei parlato”. Insomma, pareri completamente opposti a quelli del pubblico generalista. Gli “over” invitati da Amadeus, per converso, lo hanno divertito. Gli “highlander” come Gino Paoli, sono irrefrenabili e, proprio questa caratteristica, li rende “spiritosi”. Ma chi avrebbe portato l’opinionista sul palco dell’Ariston? “Il violinista Giuseppe Gibboni. Sì, è musica classica, e quindi?”, ha risposto prontamente.
Durante quest’edizione di Sanremo, la politica è sicuramente scesa in campo. Gran parte della colpa, indubbiamente, spetta a Fedez. Il cantante ha centrato molto l’attenzione su se stesso con i suoi gesti provocatori. Strappare la foto del viceministro Bignami vestito da nazista, senza avvertire nessun dirigente Rai, ha scatenato un tumulto non indifferente. Addirittura, Fratelli d’Italia ha minacciato la cacciata dei vertici Rai. Vittorio Sgarbi si è dichiarato favore a questa decisione, anche se, andando avanti con l’intervista, ha confessato di trovare il tutto una gran “carnevalata”.
Altro momento no del Festival la “trovata” (palesemente studiata a tavolino) di Federico Lucia e Rosa Chemical. Un momento, sempre secondo lo storico d’arte, a solo scopo pubblicitario: “Rosa Chemical sarà ricordato per quello. Sono furberie”. Anche in questo caso, Vittorio ha incolpato il direttore artistico. “Agnes, Bernabei, Siciliano non lo avrebbero mai permesso”, ha dichiarato. I due hanno simulato un vero e proprio atto sessuale sul palco più importante d’Italia e un leader come Amadeus avrebbe dovuto impedire che una scena simile fosse trasmessa dinanzi milioni di telespettatori.
Insomma, un Festival che ha bisogno di un urgente cambio di guardia e il 70enne ha già in mente il nome su cui puntare, ovvero Morgan. Amadeus non ha ancora risposto alle dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, ma è molto probabile che non ci sarà nessuna replica da parte del conduttore. Sanremo è finito, non ci sono più conferenze stampa a cui deve presenziare e, dunque, a questo punto, Amedeo Sebastiani presumibilmente preferirà godersi il successo e non rispondere più a nessuna polemica.