Simone Cristicchi, ospite da Caterina Balivo a La Volta Buona, ha lanciato una stilettata a Selvaggia Lucarelli, ma andiamo con ordine. La prima serata del Festival di Sanremo è andata, portando via con sé i dubbi e le incertezze sugli artisti in gara e dando inizio al momento tanto atteso: quello delle polemiche sui brani in gara. Neanche il tempo di dare la buonanotte, che il Dopo Festival è cominciato su Rai Uno con una serie di pareri discordanti su quanto visto fino a quel momento.
Selvaggia Lucarelli è quella che ci è andata più pesante, perché, tra le lacrime e la meraviglia generale di tutti per il brano presentato da Simone Cristicchi, è arrivata dritta come un treno. Secondo lei, il noto cantautore ha deciso di raccontare solo la parte più “romantica” della malattia di cui parla in Quando sarai piccola. Cristicchi, a La Volta Buona, ha messo a tacere con eleganza ogni polemica.
La mia è una canzone più spirituale, non vuole essere una cartella clinica o raccontare di una patologia, ma è un flusso, il ciclo della vita che si trasforma e noi davanti a questa trasformazione non possiamo che assistere e accettare o meno questa cosa. Diciamo che con la poesia, con questo piccolo racconto di quotidianità, ho voluto raccontare una cosa più universale.
“la mia non vuole essere una cartella clinica, ma semplicemente il flusso della vita”
simone cristicchi ha risposto alla critica di selvaggia lucarelli con un’eleganza innata, questo è quanto.#sanremo2025 #lavoltabuona pic.twitter.com/k1u0hItckR
— pietro (@pietrocasonato) February 12, 2025
Il famoso cantautore si è presentato al Festival quest’anno con un brano che ha commosso davvero tutti gli italiani, che parla della malattia di sua madre e della difficoltà che si prova a stare accanto ad un genitore che, giorno dopo giorno, inizia a dimenticare tutte le cose più importanti della vita.
La Volta Buona: Luca Dondoni risponde a Selvaggia Lucarelli
Nonostante il suo racconto toccante, la Lucarelli pensa che Cristicchi abbia optato per uno approccio più furbo. “Trovo che ci sia un eccesso di romanticizzazione della malattia – ha dichiarato al DopoFestival – che è molto feroce, abbrutisce e toglie dignità. Racconta un pezzo di verità e ne tralascia un altro. C’è anche l’abbrutimento che viene dalla fatica nella gestione di quella malattia. Avrei voluto meno retorica e più verità. La canzone è un po’ ampollosa e barocca”.
Selvaggia ne ha davvero per tutti: ha anche insinuato che il giornalista Luca Dondoni sia una sorta di “ufficio stampa” per Fedez e che il suo obiettivo sia affossare gli altri artisti in favore del rapper milanese. Nel salotto di Caterina Balivo, Dondoni ha replicato: “Io non faccio l’ufficio stampa di nessuno. Mi è dispiaciuto, perché passare per chi non sono dopo 43 Festival mi ha lasciato un po’ così. Però vi posso assicurare che se scrivo qualcosa è perché ci credo“.