Serena Enardu e la gemella Elga hanno festeggiato nelle scorse ore il compleanno di un’amica. Fin qui nulla di male: il ‘male’ è giunto con l’arrivo della torta a fine pasto. A una prima occhiata il dolce è parso squisito ma il punto è un altro: su quella torta ha fatto capolino una bandierina a forma di svastica. Il fatto non è passato per nulla inosservato, anche perché il tema non è per niente da prendere alla leggera. GossipeTv ha raggiunto Serena per avere dei chiarimenti sull’episodio. L’ex tronista si è subito detto dispiaciuta per l’accaduto, facendo mea culpa per la superficialità con cui si è innescato il caso. Dall’altro lato ha tenuto a precisare che si dissocia categoricamente da qualsivoglia forma e concetto che richiami il nazismo. Lo stesso vale per la gemella Elga
Serena, cosa è successo?
La torta non l’abbiamo fatta noi, purtroppo siamo state superficiali a non pensare sul momento al significato della bandierina. Comunque ribadisco che la torta non è stata fatta né da me né da Elga, è arrivata al compleanno della nostra amica, una festa a sorpresa.
Quella svastica ripresa però è uno schiaffo….
Sono stata proprio ignorante, superficiale, è una colpa mia. Non ho ragionato e non ho pensato che potesse essere un messaggio così negativo.
Meglio ribadire con fermezza che quei simboli nel 2020 non devono in alcun modo essere messi in circolo. Giusto?
Assolutamente, noi rabbrividiamo al pensiero. Non volevamo in alcun modo essere associate a quel tipo di simbolo. Si è trattato di una leggerezza che non doveva capitare. Abbiamo provveduto a rimuovere ogni contenuto relativo alla svastica.
Serena ed Elga, il caso diventa subito virale
Non appena la notizia ha preso piede sul web è divenuta virale. GossipeTv ha deciso di pubblicare la foto della torta ‘incriminata’ ma censurando la bandiera con la svastica per evitare che un simbolo così ‘forte’ sia visibile e divulgabile. Lo è già stato fin troppo nella storia del Secolo Breve. E purtroppo lo è ancora in certi contesti oggi (in questo caso non ci riferiamo alla svista delle sorelle Enardu, bensì al proliferare di movimenti neofascisti e neonazisti in giro per il mondo).