Squid Game nella bufera. Su Change.org è stata lanciata una petizione per fermare la serie tv del momento, che tanto successo sta riscuotendo in tutto il mondo, Italia compresa. “Fermiamo Squid Game”, è questo il titolo dell’iniziativa lanciata dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza dalla Fondazione Carolina, Onlus dedicata a Carolina Picchio, la prima vittima acclarata di cyberbullismo in Italia. Carolina si tolse la vita nel 2013 per l’umiliazione di vedersi in un video mentre, priva di coscienza, dei suoi coetanei giocavano con il suo corpo mimando atti sessuali.
Nonostante su Netflix Squid Game sia consigliato a un pubblico over 14 il telefilm girato e ambientato nella Corea del Sud è diventato virale anche tra i bambini. Molti, in Italia come in Inghilterra ma pure nel resto del mondo, prendono spunto dai giochi della serie tv per atti di violenza e bullismo.
Le testimonianze dei genitori
“Mio figlio ha picchiato la sua amichetta mentre giocava a Squid Game”; “A mia figlia hanno rovesciato lo zaino fuori dalla finestra dell’aula perché ha perso a Squid Game, non vuole più uscire di casa”; “I miei figli non sono stati invitati alla festa del loro compagno, perché non vogliono giocare a Squid Game”, sono solo alcune delle testimonianze arrivate alla Fondazione, che ha deciso così di prendere provvedimenti a riguardo.
L’associazione ha inoltre fatto sapere:
“Questo contenuto è micidiale per gli utenti più piccoli e i giovani più fragili. A questo punto, l’unica soluzione possibile sembra la censura vecchio stampo. Qualcuno storcerà il naso, ma oramai sembra l’unico strumento possibile a difesa del principio di incolumità dei minori”
Al momento nessun commento è arrivato da parte di Netflix che però sta valutando il sequel di Squid Game, la cui ultima puntata si è conclusa con un finale aperto.
Le anticipazioni su Squid Game 2
In un’intervista rilasciata a The Hollywood Reporter Hwang Dong-hyuk, il regista di Squid Game, ha anticipato i possibili risvolti della trama della seconda stagione, i cui lavori non sono ancora iniziati. L’artista ha ammesso che le strade da percorrere sono molteplici e tutte molto interessanti:
“La storia dell’ufficiale di polizia e la storia di suo fratello, Front Man. Se alla fine farò una seconda stagione, mi piacerebbe esplorare quella trama. Cosa è successo tra i due fratelli? E poi potrei anche approfondire la storia di quel reclutatore in tuta che fa il gioco di ddakji con Gi-hun e gli dà la carta nel primo episodio”
A Entertainment Weekly l’attore protagonista Lee Jung-jae ha ammesso di non sapere nulla di Squid Game 2 ma di essere pronto a tornare ad indossare i panni di Gi-hun. Grazie al telefilm Netflix Jung-jae è diventato uno degli attori più pagati in Sud Corea.
Stando a quello che si legge su diversi magazine americani Lee Jung-jae avrebbe guadagnato per ogni episodio di Squid Game 300 milioni di won, all’incirca 220 mila euro. Al termine delle riprese l’attore avrebbe intascato ben 1.9 milioni di euro.
Lee Jung-jae era già molto conosciuto in madrepatria e oggi è diventato il secondo attore più pagato nella Corea del Sud. A questo introito non indifferente va aggiunta la popolarità mondiale e le innumerevoli richieste che Jung-jae sta ricevendo in questi giorni.