Striscia la Notizia segue la linea della Par condicio con Fedez e Tony Effe. Nella puntata di martedì 24 settembre, Valerio Staffelli ha intercettato l’ex marito di Chiara Ferragni e ha ironizzato sul dissing avuto con il collega, sussurrando che la lite verbale a distanza pare che sia stata una geniale trovata di marketing per apparecchiare l’uscita del brano “Allucinazione collettiva”. Fedez ha riso, si è rintanato nel suo van e si è autodefinito “patatone un po’ cogl**ne”. Tutto sommato è stato al gioco, anche perché ormai a Staffelli un po’ è affezionato, avendo ricevuto da lui ben 13 Tapiri. Discorso simile per Tony Effe che, alla consegna dell’oggetto (per lui il primo), ha riso, senza però rispondere seriamente ad alcuna domanda del giornalista. La faccenda è stata trasmessa mercoledì 24 settembre.
“Signor Tony come va?”. Così Staffelli ha ‘agganciato’ il rapper in strada a Milano. “Vi stavo aspettando”, la risposta sorridente del cantante che, quando gli è stato domandato se il dissing con Fedez sia stato organizzato a tavolino, ha fatto il finto tonto: “Non ne sono niente, sono analfabeta non so parlare, so dire solo ‘tipo’”. L’inviato di Striscia si è giocato la carta Ferragni, usando un gioco di parole con riferimento ad una hit dello stesso rapper: “Tra lei e Ferragni cosa c’è stato tra s*sso e samba?”. “Non ne so niente, ma che ve devo dire? Lavoriamo e basta”, ha chiosato goliardicamente Tony Effe che, di fatto, oltre a gigioneggiare, non ha rivelato nulla.
“Allucinazione collettiva”: l’antefatto
Prima che uscisse l’ultimo brano di Fedez, “Allucinazione collettiva”, c’è stato l’ormai famoso dissing con Tony Effe. Alla luce del fatto che l’ex marito della Ferragni abbia appunto poi lanciato la canzone, tanti hanno ritenuto che lo scandaluccio tra i due rapper non sia stata altro che un teatrino pensato a tavolino per creare il cosiddetto hype in vista della divulgazione nel mercato musicale del brano. Chissà dove sta la verità. In effetti il timing con cui si sono srotolate le vicende è alquanto sospetto e immaginare che sia stato tutto orchestrato a priori dai diretti interessati è più che lecito.