Star in the Star entra nel vivo in vista della semifinale calendarizzata in data 7 ottobre 2021 (l’ultimo atto del talento show di Canale Cinque andrà in scena sette giorni dopo). Nel corso della puntata del 30 settembre, nel girone composto da Zucchero, Michael Jackson, Loredana Bertè e Claudio Baglioni si sono ritrovati al temuto showdown le maschere di Fornaciari e di Jackson, con quest’ultimo che ha avuto la meglio. Dunque è stato disvelamento: come intuito da praticamente tutti i telespettatori e da tutti i giudici, dietro al travestimento, c’era Adriano Pappalardo. A tradirlo le sue inconfondibili movenze e la mascella pronunciata. Insomma, nessun colpo di scena per il pubblico da casa, tutto come da copione.
Michael Jackson, assieme a Loredana Bertè e Claudio Baglioni, ha invece staccato il pass per la semifinale. Sulla sua identità pochi dubbi: quasi certamente a vestire i panni della discussa popstar americana ci dovrebbe essere Alexia. O in alternativa Rita Pavone. A suggerirlo, oltreché il timbro canoro, l’altezza. Quando la maschera si avvicina a Ilary o ad altre personalità presenti nella trasmissione si può notare con evidenza la statura medio bassa. Si ricorda che sia la Pavone sia Alessia Aquilani (vero nome di Alexia) raggiungono circa i 150cm di altezza. Una caratteristica che tiene aperta alla doppia ipotesi: pochi dubbi che dietro a Jackson ci sia una delle due artiste, difficile che possa esserci un’altra figura rispetto a quelle citate.
Altra maschera su cui sembrano non esserci dubbi è quella che ha i connotati di Claudio Baglioni. Il pubblico da casa, sui social, in un solo coro ha sostenuto che l’imitatore sopraffino altri non è che Luca Laurenti, spalla storica di Paolo Bonolis. La maschera del cantautore romano è una di quelle favorite per il trionfo finale.
Discorso differente per Loredana Bertè su cui invece aleggiano molti più punti interrogativi. Anche la giuria formata da Andrea Pucci, Marcella Bella e Claudio Amendola è assai disorientata. Tra le ipotesi spuntate, sono emersi i nomi Syria, Marina Fiordaliso e Irene Grandi.