Stefano Accorsi è tornato a far parlare di sé per alcune indiscrezioni che lo riguardano. Niente gossip sentimentale per il celebre attore, che invece è finito al centro di una bufera sui social a causa del presunto compenso che avrebbe percepito per la realizzazione di alcuni spot pubblicitari.
Centomila euro più Iva: questo pare essere il cachet che Accorsi ha ricevuto per la realizzazioni di alcuni spot pubblicitari di promozione dell’Emilia-Romagna. Un progetto che vede la sponsorship della Regione e che mira a far conoscere al grande pubblico le meraviglie di quei territori e delle sue eccellenze.
Ma il compenso attribuito all’attore sembra abbia fatto saltare dalla sedia Fratelli d’Italia. Un cachet che non era stato ancora divulgato e tenuto ‘nascosto’ dalla Giunta Bonaccini. Tesi questa che è stata denunciata dall’esponente di Fdi Michele Barcaiuolo.
Quest’ultimo ha chiesto nella giornata odierna dei chiarimenti in Assemblea legislativa all’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini. In tale circostanza è stato confermato che il compenso dell’attore sarà quello di centomila euro l’anno.
L’assessore ha giustificato tale cifra anche in considerazione del fatto che Stefano Accorsi non è soltanto interprete dello spot. Il suo ruolo quindi non si esaurisce solo nell’interpretazione, ma anche quello di co-autore del progetto digitale. Al suo fianco anche Fabio Bonifacci.
L’attività del progetto prevede molteplici attività. Troppo lunghe da elencare in aula. Da qui l’impegno dell’assessore a fornire tutte le indicazioni puntuali e dettagliate all’esponente di Fratelli d’Italia. In aggiunta saranno fornite al politico anche tutta la documentazione relativa di Accorsi ambasciatore dell’Emilia Romagna dal 2020 ad oggi.
Le critiche social
Ed ancora i link a tutti i contenuti social pubblicati dall’attore da aprile 2020 ad aprile 2021. La querelle continua e non accenna a placarsi. L’esponente di Fdi ha replicato dicendo che anche per Pausini, Delogu e Tomba accadde la stessa cosa.
Secondo Barcaiuolo su queste collaborazioni ci sarebbe sempre un’ombra inquietante. Sulle cifre si può invece essere più o meno d’accordo. La querelle politica si è trasferita in breve tempo anche sui social, dove invece sono tante le critiche mosse proprio contro l’esoso cachet di Stefano Accorsi.