Storie Maledette, parla Franca Leosini: anticipazioni sui nuovi casi, quando ripartirà il programma e con quante puntate
Franca Leosini, intervenuta al programma radiofonico Un Giorno da Pecora (Rai Radio 1), ha parlato ampiamente della nuova stagione di Storie Maledette, programma storico della terza rete del servizio pubblico (in onda con 20 edizioni dal 1994). La conduttrice, che negli anni ha saputo creare un vero e proprio culto attorno allo show e alla sua figura (i suoi fan si sono persino dati il nome di Leosiners), ha fatto sapere di aver già pronte due puntate nuove, a cui dovrebbero aggiungersene altre due, che però sono ancora da chiudere. Tuttavia, visto il continuo dilagare dell’epidemia, non ci sono certezze su quando la trasmissione andrà in onda. Al momento, infatti, i lavori sono fermi e la data del 29 marzo, giorno in cui avrebbe dovuto tornare sullo schermo, è stata fatta slittare.
“Abbiamo registrato due puntate e dovrei registrarne altre due, bisognerà vedere quando mi faranno rientrare in un carcere”
“Abbiamo registrato due puntate e dovrei registrarne altre due, bisognerà vedere quando mi faranno rientrare in un carcere”, ha spiegato Franca a Un Giorno da Pecora. “Non dico nulla perché sono scaramantica – ha aggiunto – però posso dire che sono delle belle puntate e posso darvi questa anticipazione: due di queste puntate sono dedicate ai mandanti di un delitto”. La Leosini si è quindi lasciata andare a una delle sue celebri riflessioni: “Sui mandanti di un delitto ci sarebbe molto da dire: il mandante può essere un vigliacco che si sporca la coscienza ma non le mani e può anche esser la vittima incolpevole di un reato che non ha commesso.”
Franca Leosini interviene sulla rivolta nelle carceri
“In questi giorni sono chiusa in casa, studio, leggo. Sto preparando una Storia maledetta. Ho qui un ampio dispiegamento di verbali di processo in attesa che gli ‘arresti domiciliari’ si concludano”, ha raccontato sempre la Leosini che ha infine parlato della rivolta delle carceri italiane avvenuta nei giorni scorsi: “Sono molto presente nelle carceri e a volte ho simpatia umana per le persone che sono lì. A volte però si approfitta di situazioni di emergenza per forzare la mano e ottenere l’inottenibile: tutti fuori non è possibile. Il governo ha giustamente tenuto il pugno duro o per lo meno la maglia stretta e ha mantenuto le cose come devono restare, nell’ordine costituito”