Che fine ha fatto Mingo di Striscia la notizia? L’ex inviato è stato condannato dal Tribunale di Bari a un anno e due mesi per aver prodotto servizi falsi nel 2012 e 2013 per il tg satirico di Antonio Ricci. Condannata pure la moglie dell’ex inviato, Corinna Martino. Lui era accusato di truffa e diffamazione nei confronti dei produttori del programma. Secondo la Procura avrebbe creato servizi falsi con tanto di attori pagati per fingersi cittadini e poi dichiarato che i falsi scoop erano stati commissionati dalla produzione.
La moglie, invece, è stata condannata per truffa e falso, per aver denunciato lo smarrimento della patente e della carte di credito, utilizzate invece per noleggiare un’auto comparsa in uno dei servizi farlocchi. Tra l’altro Corinna era amministratore unico della Mec Produzioni Srl di cui Mingo era socio.
Stando alle ipotesi sostenute in udienza dalla pm Luisiana Di Vittorio, le truffe sarebbero avvenute all’insaputa dell’altro inviato, Fabio De Nunzio. Quest’ultimo ha fatto coppia con Mingo a Striscia la notizia dal 1997 al 2015.
Sono dieci in totale i servizi che sarebbero stati costruiti artatamente. La giudice Rosa Calìa Di Pinto ha però spiegato che solo per quattro di essi si configura il reato di truffa. Mingo è stato condannato anche per aver diffamato, nel 2015, gli autori di Striscia la Notizia, accusandoli di essere gli “ideatori dei falsi servizi”.
Per questo motivo Mediaset e chi collabora alla storica trasmissione di Canale 5 si sono costituiti parte civile nel processo. Il giudice ha stabilito che ad Antonio Ricci e Lorenzo Beccati (autore di Striscia la notizia) Mingo – vero nome Domenico De Pasquale – dovrà pagare immediatamente una provvisionale di 5 mila euro. 1.000 euro, invece, alle altre parti civili mentre il resto dei danni sarà eventualmente liquidato in sede civile.
Al momento in cui scriviamo nessun commento è ancora arrivato da parte di Mingo. Indubbiamente uno degli inviati più apprezzati e stimati della storia di Striscia la notizia. Almeno fino al 2015 quando insieme a Fabio è stato licenziato in tronco per quanto scoperto dalla produzione.