Striscia la Notizia di nuovo attaccata. Dopo la bufera sul siparietto ‘cinese’ di Michelle Hunziker e Gerry Scotti, a finire al centro delle polemiche ora è uno degli inviati storici del tg satirico di Antonio Ricci, Jimmy Ghione. In un recente servizio andato in onda nel corso della puntata del 20 aprile, l’inviato ha vestito i panni di Indiana Jones e si è interessato del Parco Archeologico di Veio, uno dei siti più noti d’Italia, parlando di degrado e mostrando che il luogo è sprovvisto di pannelli illustrativi. Inoltre ha evidenziato il crescere di erbacce, lo stato di cancelli arrugginiti, tettoie in parte rotte. Poi ha rimosso delle manciate di terra che celano dei mosaici del complesso termale. Su quest’ultimo punto, però, pare che abbia fatto un buco nell’acqua,
Infatti Ghione, prendendo tra le mani la sabbia ha parlato di incuria. La questione è stata notata dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, che ha fatto sapere che quella sabbia non è finita lì per caso ma serve a proteggere i mosaici dalle intemperie. Dalla struttura hanno così rimarcato che entrare nelle aree archeologiche chiuse e recintate senza essere in possesso di un’autorizzazione della Soprintendenza e manomettere i beni archeologici è un reato, al di là dalle buone intenzioni da cui si è guidati. Il gesto dell’inviato “mette a rischio proprio quelle testimonianze di arte e di cultura che si intendono apprezzare e proteggere”, hanno chiosato dal Museo.
Il direttore del Museo Nazionale Etrusco: “Servizio di Striscia abominevole”
La faccenda non si è conclusa qui, ma è sbarcata anche sui social. Ad intervenire su Facebook è stato il direttore del Museo Nazionale Etrusco, Valentino Nizzo, che senza mezzi termini ha descritto il servizio di Striscia la Notizia come “abominevole”, facendo notare gli scivoloni dell’inviato Ghione.
“Stamattina sono in vena di polemiche. Perdonatemi!”, ha scritto sul suo profilo Instagram nelle scorse ore Nizzo. Quindi ha aggiunto: “Ma in questo abominevole servizio il giornalista, tra le tante castronerie (tipo definire la tomba dei leoni ruggenti come la più antica tomba d’Italia, con buona pace per quelli morti prima del VII secolo a.C.!), soffermandosi sul sito di Campetti a Veio si mette bel bello a rimuovere la terra collocata appositamente sui mosaici per non danneggiarli prendendola come segno di incuria”.
E ancora: “Facendo così espone a ulteriori atti di vandalismo un sito che ne ha già subiti abbastanza. Servizi come questi invece che avere una qualche utilità sociale rischiano di tradursi in pericolosi boomerang per la tutela. L’unico modo per tutelare il nostro sterminato patrimonio è in molti casi ricoprirlo. Non è immaginabile collocare custodi ovunque h24. Nessun potrebbe sostenerlo a meno di non assumere il 50 % di italiani adulti per questo scopo. Magari poi pretendendo anche che i siti rimangano aperti gratuitamente”.
Nizzo è stato un fiume in piena ed è arrivato a parlare di “scemenze”. “Proprio non ci siamo. Ed è davvero un peccato constatare scemenze di questo tipo in prima serata in un momento in cui la Soprintendenza e tutti gli altri enti potenzialmente coinvolti stanno facendo uno sforzo sovrumano per rilanciare il sito di Veio”
Quindi ha concluso, spiegando perché ha scelto di non ri-pubblicare per intero il servizio del tg satirico di Antonio Ricci ma soltanto una fotografia. “Non condivido il video – ha scritto – ma solo uno screenshot per evitare che circoli ulteriormente. Anche perchè i meccanismi di condivisione fanno circolare il video senza il commento che lo accompagna. Sortendo l’effetto contrario che vorrei ottenere con queste mie frasi”.
Striscia la Notizia, Nizzo: “Speriamo che Striscia la notizia voglia recuperare questo brutto episodio”
Il direttore Nizzo è tornato a parlare del caso sollevato da Striscia nelle scorse ore, con un secondo post, pubblicato sempre sulla sua pagina persona Facebook. “Qualcosa si sta muovendo fortunatamente – ha raccontato- e speriamo che Striscia la notizia voglia recuperare questo brutto episodio di cattiva informazione. Ci tengo a precisare che la risposta è stata coordinata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale che ha la responsabilità della tutela del sito e che ha condiviso con tutti gli enti coinvolti il comunicato che è stato reso noto attraverso i nostri canali”.
“Il post di ieri – ha aggiunto – sul mio profilo ha carattere personale e va benissimo che sia stato ripreso anche perché sono consapevole che ciò che scrivo possa avere una risonanza pubblica. Ma senza smanie di protagonismi è importante evidenziare il lavoro coordinato delle istituzioni e gli sforzi che stiamo facendo per dare ciò che merita a uno dei siti archeologici più importanti del nostro paese”.
“Detto questo sono davvero felice di vedere il riscontro di tanti cittadini alla nostra protesta. E spero a nome di tutti che questo episodio sia solo una occasione in più per il rilancio del sito. A partire dalla presentazione della nuova guida che contiamo presto di fare a Villa Giulia”, ha concluso Nizzo.