Mingo, l’ex inviato di Striscia la notizia, è stato condannato nelle ultime ore dal Tribunale di Bari a un anno e due mesi. La colpa di Domenico De Pasquale è quella di aver prodotto servizi falsi nel 2012 e 2013 per il tg satirico di Antonio Ricci.
Recentemente è stato contattato da Fanpage a cui ha rilasciato un’intervista. L’ex inviato ha tenuto a precisare alcune cose. Innanzitutto ha chiarito di essere stato condannato per tre servizi per i quali ha intenzione di fare chiarezza in Appello. In secondo luogo, ha dichiarato che per gli altri sette è stata esclusa la condanna a vario titolo. I servizi infatti che erano stati oggetto della questione e reputati come falsi erano dieci in tutto.
Queste sono state le parole di Domenico De Pasquale:
“Noi siamo sereni perché ci sono state delle assoluzioni. È un ottimo risultato. Vorrei fare delle precisazioni circa il dispositivo emesso dal Tribunale di Bari. Su dieci servizi che mi hanno contestato essere non veritieri, solo per tre sono stato condannato. Per gli altri sette è stata esclusa la condanna a vario titolo. E, infatti, come ho sostenuto io fin dall’inizio dell’indagine, tutti i servizi erano veri. Lo abbiamo dimostrato e infatti siamo stati assolti. Questa è una vittoria.”
Per quanto riguarda i tre servizi per i quali è stato condannato, anche in questo caso Mingo si dice speranzoso nella Giustizia. Infatti, ha intenzione di andare a fondo della questione e di dimostrare la sua innocenza. La mancanza di prove ritenute certe ha allungato un po’ il percorso ma è sicuro che ne uscirà vincitore. Ha infatti così spiegato ai microfoni di Fanpage:
“Per quelli [i tre servizi n.d.r.] non è stata ritenuta abbastanza la prova che io ho dato. Abbiamo portato le segnalazioni per dimostrare che i servizi sono veri. Ma siccome alcuni sono datati, non è sempre facile trovare la segnalazione. Evidentemente non è bastata al giudice la prova che abbiamo prodotto per quei tre, ma ci sarà tempo per rimediare anche a quello. Quindi sono tranquillo.”
Inoltre ha affermato l’assoluzione della moglie: “La cosa più bella è che mia moglie sia stata assolta. Sono contento.” Quest’ultima infatti era stata accusata di aver preso parte alle truffe del marito. Nel particolare per aver denunciato lo smarrimento di patente e carte di credito. I documenti sarebbero stati usati al tempo per noleggiare un’auto per uno dei falsi servizi.
Infine Mingo ha precisato la questione degli attori impiegati nella realizzazione dei servizi:
“Dietro ogni servizio, c’è una segnalazione, che arrivava a Striscia o a noi. Quando si confezionava il servizio, a volte l’epilogo poteva essere scenico. Si faceva una ricostruzione, né più né meno. Era la ricostruzione con attori di una segnalazione reale.”
E alla domanda se il processo ha avuto delle ripercussioni sul suo lavoro, Domenico De Pasquale ha dichiarato di non essersi mai fermato:
“In realtà, dopo ho fatto i lavori più importanti della mia vita, di grande qualità, poco nazional popolari ma più importanti: lo spot sull’autismo, vari film e sto lavorando a un grande progetto. Finora ho lavorato con il dolore. Ora che sono più sereno ci lavorerò meglio.”
Infine Fanpage ha chiesto all’ex inviato di Striscia la notizia anche quale fosse il rapporto con Fabio De Nunzio, il “buon Fabio” che lo ha sempre accompagnato nell’avventura televisiva. Domenico De Pasquale ha affermato che la loro amicizia esula totalmente dal processo o dalla vicenda, ma che sia più una relazione altalenante fatta di momenti sì e momenti no. Ecco le sue parole:
“È una questione personale, due amici di scuola che litigano un giorno sì e uno no. È una cosa che non c’entra niente con il processo, ma nulla. Con Fabio non ho proprio niente.”