Suburra 2 le riprese sono iniziate: lo zingaro Manfredi Anacleti non ci sarà
Sono iniziate da qualche giorno le riprese della seconda stagione di Suburra, la serie tv Netflix basata sull’omonimo film di Stefano Sollima e tratto dal libro di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo. La prima news riguarda il cast: nelle nuove puntate non ci sarà Adamo Dionisi, l’attore che interpreta il boss malavitoso Manfredi Anacleti, fratello di Spadino. È lo stesso interprete a rivelare la novità, sottolineando di essere molto dispiaciuto di non poter far parte del sequel del telefilm visto che ha studiato a lungo per dare vita a questo personaggio dalle mille sfaccettature. “Con Cattleya c’era un opzione per la seconda stagione ma è scaduta lo scorso 30 marzo. Non ho avuto alcuna comunicazione, quindi possiamo definitivamente dire addio a Manfredi. Mi dispiace molto perché mi ero completamente calato in quel ruolo, studiando vita, usi, costumi e parlata dei sinti”, ha spiegato Dionisi a Leggo.
Anticipazioni Suburra la serie: gli zingari restano anche senza Manfredi
Nonostante l’uscita di scena di Manfredi, nella seconda stagione di Suburra continueremo a vedere la famiglia degli zingari con a capo Spadino e la moglie Angelica. Non è chiaro in che modo verrà fatto fuori il personaggio interpretato da Adamo Dionisi. Le anticipazioni sulle nuove puntate sono pochissime, per il momento sono stati confermati solo i nomi degli attori protagonisti. In Suburra 2 rivedremo Aureliano (Alessandro Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara) e Lele (Eduardo Valdarnini), Sara Monaschi (Claudia Gerini), il politico Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro) e il boss Samurai (Francesco Acquaroli).
Quando Netflix trasmetterà la seconda stagione di Suburra
Una data ufficiale non è stata ancora rilasciata, ma le nuove puntate di Suburra dovrebbero essere disponibili su Netflix a partire dal prossimo autunno-inverno. “Nella seconda stagione di Suburra Adriano si evolve, sta cercando di conquistare potere e dimostrare di saperlo gestire. Sono romano, la realtà che descriviamo in Suburra non corrisponde alla Roma reale, ma è una metafora, applicabile a tutte le città del mondo. Descrive il potere”, si è limitato a dichiarare Borghi nel corso di See What’s Next, l’evento organizzato da Netflix a Roma.