Suburra 2, Claudia Gerini parla del suo personaggio: analisi e pensiero su Sara Monaschi
La seconda stagione di Suburra non ha per niente deluso le aspettative dei fan. Le persone che hanno amato il primo capitolo della saga si sono detti soddisfatti del lavoro fatto da Netflix con Suburra 2. La serie TV ha avuto così tanto successo da contare oggi fan in tutto il mondo. Il settimanale Gente, per l’occasione, ha intervistato Claudia Gerini, una delle protagoniste principali della storia. Il suo personaggio, Sara Monaschi, ha uno dei caratteri più controversi in Suburra e, forse anche per questo motivo, uno dei più interessanti. Interpretare questo ruolo è stato stimolante per la Gerini, e del lavoro fatto per riuscire ad essere credibile agli occhi dei telespettatori ne ha parlato proprio nella sua intervista.
Claudia Gerini parla di Sara Monaschi: “In Suburra 2 interpreto un personaggio spregevole”
Grazie a Suburra Claudia Gerini si è potuta calare per la prima volta nei panni della cattiva. Sara Monaschi, il suo personaggio, è agguerrita e senza scrupoli e, quando si tratta di soldi e potere, non guarda in faccia nessuno. “È una donna spregevole” ha dichiarato l’attrice “Calarsi nei panni di una donna tanto crudele è stato, però, divertente e liberatorio. Proprio perché è così diversa da me e dai ruoli che fino ad ora ho sempre interpretato. Sara Monaschi passerebbe sul cadavere della madre per ottenere ciò che vuole, ma finisce col pagare la sua sete di potere con la solitudine”.
Claudia Gerini in Suburra 2: quello che invidia a Sara Monaschi
Pur riconoscendo il lato oscuro e perfido di Sara Monaschi, c’è una cosa che Claudia Gerini invidia al suo personaggio. “Lei non si perde d’animo, si sporca le mani, è sempre più assetata di potere ed è disposta a tutto, anche ad allearsi ai peggiori criminali. A volte vorrei avere la sua determinazione” ha confessato l’attrice. Per scoprire cosa le accadrà dopo questa seconda stagione di Suburra, però, bisogna aspettare il terzo capitolo della serie (che, se non lo sapevate, pare si farà).