Bufera sul cantante Tananai che, in queste ore, sta facendo incetta di critiche sul web. E, pare, meritate, almeno da quanto riferiscono le cronache. L’artista nelle scorse ore, da programma, doveva esibirsi per circa un’ora (a partire dalla mezzora che va dalle 23.30 a mezzanotte per i successivi sessanta minuti) al Palazzo Rosso a Polesella (Rovigo). Invece sul palco è comparso poco prima dell’una di notte, cantando solamente per una quindicina di minuti per poi dileguarsi. La sua performance si è inserita all’interno dei dj set che si sono susseguiti per tutta la serata nell’ambito dell’Elysium Festival.
Già durante la serata, parte di coloro che si sono recati all’evento per vedere Tananai hanno iniziato a storcere il naso con il passare dei minuti. Sui social il disappunto e le proteste sono diventanti ancor più rumorosi. Anche perché c’è stata gente che ha sborsato non pochi soldini e si aspettava di vedere ben altro spettacolo e non una esibizione di 15 minuti.
Le scuse degli organizzatori e l’attacco a Tananai
Gli organizzatori del concerto, con un post sui social, hanno chiesto scusa per la piega presa dalla situazione ed hanno palesato loro stessi la propria delusione nei confronti di Tananai e del comportamento che ha avuto. Secondo chi ha imbastito l’evento, infatti, il musicista ha cantato soltanto per una quindicina di minuti in quanto è arrivato alla festa con non poco ritardo. Pare inoltre, come riferisce il quotidiano Leggo, che Tananai sia stato pagato profumatamente, intascandosi un cachet di 50mila euro.
Questo il comunicato degli organizzatori:
“Chiediamo ufficialmente scusa per il comportamento del cantante, il suo ritardo e la mancanza di rispetto nei confronti dei partecipanti e dell’organizzazione che ha speso molto in tutto per regalare un evento unico; un enorme dispiacere a cui mai si avrebbe pensato. Condividiamo con voi il massimo dispiacere”.
Una nota per nulla morbida in cui si parla di mancanza di rispetto. Al momento Tananai non ha rilasciato dichiarazioni su quanto avvenuto.
Le testimonianze di chi è rimasto deluso
Rumorose e giuste, salvo che salti fuori un’altra versione della vicenda, le proteste del pubblico. “Ho speso 70 euro di biglietti per accompagnare mio figlio a sentire il suo cantante preferito per pochi minuti di concerto. Una vergogna!”, si è sfogata una madre presente alla serata.
Un’altra persona che c’era e che ha aspettato per poi vedere un concertino di 15 minuti ha tuonato: “Domani devo andare a lavorare, se avessi saputo che prima dell’una non si sarebbe visto mi sarei organizzata diversamente. È stata una mancanza di rispetto nei confronti di chi ha pagato il biglietto e si è presentato puntuale rispettando l’orario indicato dagli organizzatori”.
Nonostante il patatrac capitato con Tananai, la prima serata dell’Elysium Festival, secondo chi vi ha preso parte, è da promuovere. Alla chiamata degli organizzatori hanno risposto presente circa 3 mila persone che hanno danzato e cantato a squarciagola a partire circa dalle otto di sera. Peccato solo per l’inconveniente con l’ospite più importante.
AGGIORNAMENTO: Il comunicato di Tananai
Il lungo comunicato dell’agenzia World Music Infinity che si occupa proprio di curare i dj set del cantante milanese:
“L’evento è stato venduto dall’agenzia al Palazzo Rosso, tramite contratto regolamentare, come “showcase” e non come “Live” o “concerto” ovvero prevedendo un’esibizione dell’artista di 4-5 brani su base in una discoteca che doveva essere Palazzo Rosso. Una volta giunti in loco, al contrario, l’artista si è trovato ad esibirsi su un palco non concordato, più da concerto che da dj set e che richiedeva attrezzature che non erano state preventivate. L’artista, inoltre, non è stato messo nelle condizioni idonee per esibirsi, in quanto l’attrezzatura tecnica richiesta per tempo e precedentemente alla data dell’evento, come ad esempio il bodypack per sentire la voce in cuffia, non era presente e l’impianto audio presentava gravi problemi di rimbombo e fischi del microfono, creando disagio sia all’artista, sia al pubblico. Nonostante tutti questi inconvenienti e tutte le mancanze che ci sono state da parte dell’organizzazione, l’artista si è comunque esibito per i suoi fan ed è salito sul palco, rispettando quanto concordato e il numero di brani stabiliti come da contratto stipulato con il promoter dell’evento. La comunicazione errata utilizzata per l’evento, sia prima sia dopo di esso, descritto come un vero e proprio concerto con prezzi dei biglietti non da djset ma da concerto, non ha rispettato né il pubblico pagante né l’artista stesso. Sia i gestori, sia le istituzioni comunali intervenute a mezzo stampa, dovrebbero far fronte alla loro disorganizzazione e agli errori commessi piuttosto che attaccare la professionalità di un artista che è salito sul palco per esibirsi malgrado tutto, nel solo rispetto del pubblico presente”.