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Continua a tenere banco l’imbarazzante intervista di Teo Mammucari a Belve. Il faccia a faccia con Francesca Fagnani è durato un pugno di minuti, poi il comico se ne è andato rifilando persino un “vaffan****” alla giornalista. Secondo i più, lo showman è sbarcato nello studio della trasmissione già con l’intento di mettersi di traverso e ostacolare la conduttrice. In effetti il comportamento che ha avuto non trova altra spiegazione. A credere ciò è anche la criminologa Anna Vagli, esperta di linguaggio del corpo. La professionista, come riferisce Leggo, ha analizzato a fondo l’atteggiamento di Mammucari, svelando alcuni curiosi particolari e sostenendo che, prima ancora di iniziare la chiacchierata, abbia assunto una condotta ostile.

Teo Mammucari, l’analisi della criminologa Anna Vagli

“La combinazione di linguaggio verbale e non verbale suggerisce che Teo Mammucari fosse entrato nello studio con una soglia di tolleranza molto bassa. Probabilmente aveva considerato la possibilità di abbandonare l’intervista se le domande fossero risultate troppo dirette o scomode”. Così la criminologa nel passare ai ‘raggi X’ la performance dimenticabile di Mammucari a Belve. A sostegno della sua tesi, ha individuato una serie di dettagli che spingono a credere che il conduttore abbia ‘preventivamente’ pensato di andarsene o comunque di non essere disponibile a sottostare alle ‘regole del gioco’.

“La sua postura di chiusura, il sorriso nervoso, i gesti aggressivi e la fuga finale sono tutti segnali che confermano una premeditazione emotiva: non si sentiva a proprio agio nel contesto e ha reagito difendendosi e, infine, abbandonando il campo”, ha aggiunto Anna Vagli. E ancora, secondo la criminologa, il comico, fin dall’inizio del faccia a faccia, ha assunto una postura che non ha trasmesso disponibilità e apertura, bensì chiusura e tensione. Anche la “testa incassata tra le spalle è un segnale di autodifesa, tipico di chi si sente sotto pressione o percepisce un ambiente come ostile“.

Per l’esperta di linguaggio, Mammucari, finché è rimasto innanzi alla Fagnani, ha utilizzato una gestualità diretta e assertiva. Un esempio concreto? “Puntando i palmi delle mani in direzione della Fagnani. Questi gesti sono tipici di chi cerca di riaffermare il proprio controllo o di difendersi da un attacco percepito. Come un tentativo di spostare su di lei la responsabilità del proprio disagio, in linea con le sue dichiarazioni verbali: “Mi stai facendo passare per un cogli***””.

Prima di arrivare all’epilogo che è valso una figuraccia televisiva colossale a Mammucari, quest’ultimo, sempre secondo l’analisi della Vagli, avrebbe palesato “movimenti rapidi e bruschi”, oltre a un “progressivo distacco visivo dalla conduttrice e dall’ambiente circostante“. “Mammucari sembrava aver già considerato questa possibilità, come dimostrano i suoi commenti finali e la raffica di “vaffa” catturati dal microfono”, ha aggiunto Vagli.

La criminologa ha anche sottolineato che quando lo showman ha detto “non sono a mio agio” ha di fatto lasciato intendere di essersi presentato per l’intervista con un atteggiamento difensivo. Dunque la tensione che si è venuta a creare in studio non sarebbe riconducibile alle domande poste dalla giornalista, tantomeno alle regole del format o ad altre questioni tirate in ballo, bensì allo stesso Mammucari che non ha voluto realmente mettersi in gioco.

La criminologa ha concluso evidenziando che frasi come “Non mi stai facendo parlare di me” e “Pensavo fosse un programma più simpatico” sono delle reazioni che fanno emergere come lo showman avesse “già mentalmente impostato un limite oltre il quale non sarebbe andato, trasformando il confronto in un braccio di ferro. Era già indisposto verso il programma”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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