The Voice Senior è entrato nel vivo. Dopo le 6 puntate dedicate alle Blind Audition, venerdì 14 gennaio 2022 i cantanti rimasti in gara hanno affrontato la semifinale dove è andato in scena il temutissimo Knock Out. I coach, dopo aver selezionato 15 artisti per team, hanno dovuto sforbiciare il numero dei loro pupilli, portandolo a 6. Con il Knock Out, altro taglio netto: da 6 a 3, che sono risultati i finalisti. Tra questi c’è una personalità che è spiccata e che è il principale candidato per il trionfo nell’ultimo atto del talent show di Rai Uno. Di chi si tratta? Di Annibale Giannarelli che è in forza al team di Gigi D’Alessio.
In semifinale, il cantante nato a Sassalbo (Massa-Carrara) ed emigrato in Australia con la famiglia ha dato sfoggio di una prova sontuosa, interpretando ‘L’immensità’, brano di Don Bucky del 1991, tratto dall’album ‘Ancora una volta “Ho rimasto solo”‘. Giannarelli già aveva stregato tutti nel corso delle Blind Audition. Nel Knock Out ha sfoderato un’altra performance da dieci e lode, accarezzando il pianoforte e cantando in modo sublime. Inevitabile che D’Alessio se lo portasse in finale. E infatti così è stato. Il campano è rimasto a bocca aperta, come tutti gli altri coach. In studio c’è stata la standing ovation da parte del pubblico. Chapeau!
Sui social in tanti hanno già designato Annibale come il vincitore di The Voice Senior 2. “Di un’altra categoria”, “Annibale è fuori classifica”, “Ma dopo che ha cantato Annibale dove si avviano gli altri?”, “Annibale come minimo deve vincere”: questi alcuni commenti a caldo piovuti su Twitter. D’altra parte Giannarelli ha una storia musicale alle spalle di tutto rispetto.
The Voice Senior, chi è Annibale Giannarelli: carriera e successi
Giannarelli ha cominciato la sua carriera da giovanissimo. A soli 15 anni ottenne un disco d’oro. Fece da spalla ai concerti di Peppino di Capri e di Mina nella città di Sydney. Negli anni si è esibito in diverse occasioni sia sulla tv italiana sia su quella australiana, oltre ad aver dato spettacolo in vari locali noti dei due Paesi. Nel suo repertorio c’è musica tradizionale italiana, pop, standard jazz e brani classici.
Insieme ad Alessandro Alessandroni ha fatto parte del gruppo vocale Annibale E I Cantori Moderni. Ha registrato tre album da solista pubblicati da EMI, RCA e Seven Records. Fece il botto con l’interpretazione del brano Trinity del film Lo chiamavano Trinità… di Franco Micalizzi, canzone usata successivamente anche nella colonna sonora del film Django Unchained.
Nel 1971, sotto lo pseudonimo di Giampiero Muratti, ha collaborato con I Cugini di Campagna. L’anno successivo, con un altro pseudonimo, David King, ha cantato le canzoni tema principale dei film Guardami nuda di Italo Alfaro, I bandoleros della dodicesima ora diretto da Alfonso Balcázar e …E alla fine lo chiamarono Jerusalem l’implacabile (Padella calibro 38) del regista Antonio Secchi e per lo sceneggiato televisivo Come un uragano su musiche di Bruno Nicolai.