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C’è un qualcosa, per usare un eufemismo, che non sta funzionando nell’organizzazione delle Olimpiadi di Parigi. Gli atleti che si sono lamentati in questi giorni per una serie di disguidi nel villaggio olimpico sono molti. Tra questi figura Thomas Ceccon, fuoriclasse italiano del nuoto. Nelle scorse ore, una foto del campione, realizzata e postata sui social dal canottiere arabo Husein Alireza, è diventata virale ed è la prova plastica di quanto i francesi dovrebbero riflettere su come stanno gestendo i Giochi.

Ceccon è stato immortalato a sua insaputa mentre stava schiacciando un bel sonnellino. Nulla di male nel vedere uno sportivo che si riposa. Fa però scalpore il fatto che Cecco abbia deciso di fare la siesta in un giardino, per terra, su un asciugamano, al riparo di una panchina. Un giaciglio di fortuna, creato all’improvviso, probabilmente per sfuggire all’insopportabile afa presente nel villaggio olimpico sprovvisto di aria condizionata. Ma come diavolo è possibile che atleti che si preparano da 4 anni per l’appuntamento sportivo più importante del mondo debbano avere a che fare con una serie di vergognosi imprevisti, mettendosi a dormire per terra?

La foto di Ceccon, che potrebbe essere definita l’immagine della “vergogna olimpionca”, assieme a quella trapelata nei giorni scorsi del collega nuotatore che esce dalla Senna vomitando, è l’emblema della sconcertante organizzazione dei Giochi Olimpici di Parigi. Ormai i casi imbarazzanti non si contano più. Ad esempio, nelle scorse ore, durante la finale del lancio del peso, ha iniziato a piovere. Nessuno si è premurato di asciugare la pedana. Come è finita? Che alcuni atleti, tra cui l’azzurro Leonardo fabbri, hanno rischiato di volare a terra. Ovviamente sono cascate critiche feroci da tutto il mondo per quel che si è visto in diretta.

Le dichiarazioni di Gregorio Paltrinieri contro gli organizzatori

Per capire la situazione fuori controllo, si possono ascoltare anche le parole di Gregorio Paltrinieri, che oltre a essere un campione è un gentleman e non certo un uomo incline alla polemica facile. Neppure lui, però, è riuscito a starsene zitto vedendo alcune cose fuori dal comune nel villaggio olimpico: “Noi atleti non siamo tutelati, io mi addormento sempre alle due del mattino perché nella nostre stanze manca l’aria condizionata e fa troppo caldo. Penso di poter parlare con cognizione di causa, essendo questa la quarta olimpiade alla quale partecipo. Per questo dico che un’organizzazione così scadente non l’avevo mai incontrata prima”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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