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Il vero problema di Temptation Island è che ci siamo tutti resi conto che non funziona. E con tutti intendo sia noi pubblico che i concorrenti stessi del programma. Chi partecipa a Temptation crede di risolvere i propri problemi di coppia ma in realtà mette in pasto la propria dignità. Si dovrebbero stravolgere gli equilibri della coppia per trovare un nuovo equilibrio e uscirne più forti. Il risultato invece è che si esce esattamente come si è entrati. Fateci caso. Non è che siamo ad una seduta dallo psicologo, direte voi. I problemi si risolvono nelle dovute sedi. Ed è vero. Però si perde completamente il senso del programma. Se i presupposti per cambiare e superare una crisi vengono meno che senso avrebbe partecipare al programma. Solo per visibilità?

Facciamo un esempio per capire meglio di cosa stiamo parlando. Partiamo dal falò di ieri sera che ha tenuto banco: quello tra Alfred e Anna. Iniziamo col dire che si tratta di una coppia che sta insieme da 20 mesi. E forse già questo parametro andrebbe rivalutato. Gli autori, a mio parere, dovrebbero scegliere coppie che stanno insieme da più tempo. In venti mesi Alfred ha tradito più volte Anna. Lei arriva al programma con la speranza di trovare nuova fiducia. Lui dopo mezz’ora ha già le mani su un’altra donna che, dopo pochi giorni, limonerà candidamente. Il falò vede lei gelosa, frustrata, fintamente fredda e lui in lacrime. Escono separati ma possibile anche che tornino insieme. Non prima, certamente, che Alfred e Sofia abbiamo testato la loro intesa. Il succo del discorso è che nulla è stato risolto e loro due si trovano nelle medesima condizione di partenza.

Temptation Island è un esperimento sociale che non funziona più?

Se analizzassimo coppia per coppia ci renderemmo conto che il discorso vale un po’ per tutti. L’esperimento sociale che nelle prime edizioni ha funzionato perché una novità assoluta adesso ha falle dappertutto. Intanto perché chi partecipa lo fa (molto spesso) per un ritorno di visibilità. Così come il Grande Fratello, anche Temptation Island diventa trampolino di lancio per alcuni personaggi. Anche se, a dirla tutta, la fama dura da Natale a Santo Stefano. Le conseguenze sono spesso deleterie sia per le coppie che per gli ascolti. Che poi la curiosità resti e si decida di vedere come va a finire è normale. Ma il programma dovrebbe appassionare a 360 gradi e non esclusivamente nelle battute finali.

Come riportato in apertura la sensazione è che i concorrenti mettano in pasto la propria dignità. Alfred ieri sera non ha saputo gestire la propria emozione. Vuoi per i sensi di colpa, vuoi perché si trovava davanti a delle telecamere. Ma il risultato non è un’empatia verso chi piange, quanto più un accanimento. Perché succede tutto questo? Non sappiamo dirlo con esattezza ma forse agli autori interessa più scioccare il pubblico che emozionarlo. L’unica certezza è che la strategia non sta risultando vincente.

 

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