Nel corso delle oltre tre ore di diretta dello speciale Verissimo – The Queen addio alla Regina, Silvia Toffanin è stata travolta da un’ondata di critiche social. Diversi utenti l’hanno trovata “ingessata”, “fuori posto” e “inadeguata”. C’è anche chi ha gridato alla “raccomandata”. Tanti si sono domandati perché lo speciale non sia stato affidato a Cesata Buonamici che è stata presente in studio in qualità di opinionista e non di conduttrice. Nel corso della puntata, la Toffanin è anche incappata in qualche gaffe. D’altra parte, in una diretta fiume di questo tipo è piuttosto comune scivolare su qualche buccia di banana. Fatto sta che le ‘sbavature’ della compagna di Pier Silvio Berlusconi hanno ulteriormente ringalluzzito i protestatori.
Il primo ‘scivolone’ è giunto su Tony Blair, ex primo ministro inglese. La Toffanin, confondendosi, ha detto che stava per arrivare al funerale della sovrana. Peccato che l’ex politico fosse già seduto, come ha prontamente sottolineato Cesara Buonamici. Altro piccolo ‘neo’ è stato l’annuncio relativo all’arrivo del corteo funebre in cui erano presenti Harry e William. La conduttrice ha dichiarato inizialmente che erano in macchina insieme al Re Carlo, venendo smentita poco dopo dalle immagini che hanno mostrato il duca ‘ribelle’ su una vettura diversa. A ciò si aggiunge che in qualche frangente la Toffanin ha accavallato la sua voce a quella degli ospiti, altro fatto che è stato evidenziato sui social, dove sono piovuti centinaia e centinaia di commenti non teneri, per usare un eufemismo.
Ma davvero la timoniera di Verissimo si è meritata una tale mole di biasimi? La risposta è no. Senza dubbio si è notata una certa rigidità da parte della Toffanin, non abituata alla diretta. Dall’altro lato è corretto evidenziare che, oltre alle sopra citate sbavature (assolutamente perdonabili), tutto è filato liscio, senza particolari intoppi.
Altro discorso è quello inerente alla scelta di affidarle il programma: Mediaset ha voluto sperimentare una nuova strada, provando a puntare su una conduzione un po’ meno giornalistica e un po’ più ‘intima’. Ognuno tragga le proprie conclusioni in base ai propri gusti. Quel che è certo è che la Toffanin non ha brillato, ma nemmeno sfigurato. Ha fatto il suo, guadagnandosi per lo meno la sufficienza.