Una delle novità della sesta stagione di Un passo dal cielo altro non è che il trasferimento delle riprese dal Trentino Alto Adige al Veneto. E così i boschi della Val Pusteria della prima regione con gli splendidi scenari del lago di Braies hanno lasciato il posto agli scorci dei pressi di Belluno con, ad esempio, il suo Lago Misurina.
Stasera 8 aprile ci sarà il secondo appuntamento di Un passo dal cielo 6 su Rai 1 in prima serata. Oltre alla morte di Emma, che nasconde un vero e proprio segreto da quanto si è potuto notare nella prima puntata, non sono mancate le soprese. Ad esempio, una Manuela Nappi, sorella del commissario, che non ha sposato il suo fidanzato e il ritrovamento di Dafne, la donna misteriosa accompagnata da una bambina, su cui è intricata la storia.
A fare da cornice alle storie appassionanti dei protagonisti ci sono gli immensi panorami dell’Italia del Nord. Con le montagne, i laghi ed i Comuni del nostro Paese che rappresentano lo scenario di Un passo dal cielo 6. Da 10 anni, infatti, la fiction offre ai telespettatori e ai fan della serie, la possibilità di ammirare la bellezza paesaggistica italiana e la fa entrare nelle loro case.
Ma a questo punto ci si chiede: quale sono le location che fanno da sfondo alle vicende dei personaggi di Un passo dal cielo? Dov’è situata a questo punto la baita di Francesco Neri e la nuova caserma di polizia in cui lavorano Huber Fabbretti e il commissario Vincenzo Nappi?
Scopriamolo insieme.
1. La baita di Francesco Neri
In Un passo dal cielo 6 Francesco Neri dopo la tragica scomparsa di Emma ed aver abbandonato il corpo forestale, si ritira in una baita, come sempre in mezzo alla natura e lontano dalla rumorosa civiltà.
L’abitazione del protagonista, interpretato da Daniele Liotti, si trova precisamente presso il panorama mozzafiato delle Cinque Torri nelle magnifiche Dolomiti bellunesi. Il tutto è quindi ambientato tra la città di Cortina d’Ampezzo e il passo di Falzarego.
La torre più alta della suggestiva formazione rocciosa è la Torre Grande, che può vantare 2.361 metri di altitudine. Le altre montagne che accompagnano il complesso sono Torre Seconda, Torre Latina, Torre Quarta e Torre Inglese. Le Cinque Torri sono molto apprezzate da escursionisti e alpinisti.
2. La nuova caserma di polizia
Anche Huber Fabbretti e Vincenzo Nappi devono trasferirsi. E per questo motivo finiscono a svolgere la loro professione di poliziotti presso il comune di San Vito di Cadore, che è collocato a una decina di km da Cortina d’Ampezzo. La caserma è situata alle pendici del fantastico gruppo del Sorapiss affiancata dalla vetta del monte Antelao.
È sotto le cime e i boschi di questi paesaggi che si indagano sulle indagini ed i casi che i beniamini della serie tv devono cercare di sbrogliare.
3. La moltitudine di scorci e paesaggi montani
Oltre alla ridente Cortina d’Ampezzo e San Vito di Cadore, sono tanti altri gli scorci mozzafiato che la macchina da presa ha ripreso per portare il tutto nella case dei telespettatori amanti della fiction. Qui infatti si possono riconoscere alcune scene che mostrano le strade di Padola, frazione di Comelico Superiore in provincia di Belluno, ultimo comune Veneto prima di arrivare al confine con l’Austria. Si ergono poi le Dolomiti bellunesi.
Non mancano i paesaggi di Auronzo di Cadore che hanno come cornice le tre cime di Lavaredo. E ancora svetta il Monte Piana o Monte Piano, montagna delle Dolomiti di Sesto. Grazie alla sua posizione strategica e alla sua altezza di 2.324 metri è possibile ammirare Cortina d’Ampezzo, circondata anche dal complesso roccioso de Le Tofane, e Auronzo di Cadore. È situata tra il Veneto e la provincia di Bolzano.
Ancora per quanto riguarda i complessi rocciosi ci sono il Monte Pelmo e il Passo Giau, valico alpino delle Dolomiti in provincia di Belluno, posto fra la val Boite e la val Cordevole, che mette in comunicazione i comuni di Colle Santa Lucia e Selva di Cadore con Cortina d’Ampezzo.
Tra i laghi invece si possono annoverare il Lago di Misurino, in cui si sviluppano in altezza i Cadini e il Cristallo, e il Lago Mosigo, nei pressi del quale è stato ritrovato anche l’uomo di Mondeval, che prende il nome della vicina città, vissuto 7000 anni fa.