Francesca Cavallin senza filtri a Verissimo. L’attrice e conduttrice 45enne si è raccontata a ruota libera a Silvia Toffanin, cominciando con il ricordare gli albori della sua carriera, quando, dopo un provino rocambolesco avvenuto negli studi Mediaset di Cologno Monzese (fu iscritta di nascosto da un amico), entrò nel cast di Vivere. “Sei di una bellezza… sei sofisticata, sei bravissima… davvero non so”, ha esclamato la padrona di casa in stato di adorazione innanzi all’interprete veneta che è poi passata a spiegare il momento buio vissuto in gioventù, quando cadde nel pericoloso vortice dell’anoressia e della bulimia. Fu un periodo parecchio difficile, complesso, zeppo di ostacoli e durato anni.
“All’inizio il fatto di non avere un seno pronunciato credevo fosse un problema… Poi iniziavano a emergere le top model che iniziavano a imporre un modello molto alto. In me si è innescata una sorta di sfida con me stessa. Dovevo essere ancora di più, più perfetta”. Così ha esordito la Cavallin. “A quell’età si è fragili – ha aggiunto la 45enne di Bassano del Grappa -. Una sfida che mi ha portato a essere magrissima, mangiavo poco, ero quasi arrivata a pesare il cibo con le mani, una dieta assurda”.
Verissimo, l’intervista di Francesca Cavallin: il periodo buio tra anoressia e bulimia
L’anoressia le provocò anche dei delicati disturbi fisici: “Ebbi problemi fisici, persi il ciclo per nove mesi, avevo i capelli più diradati. Poi si è insinuato qualcosa di più infido. Dall’anoressia alla bulimia, che ti dà una sorta di potere sul tuo corpo e sul cibo. Pensi di poter abusare, hai l’illusione di poter risolvere le cose in una altro modo”. “La bulimia – ha proseguito – è difficile da estirpare, hai la sensazione di potere. I miei non si sono nemmeno accorti, erano gli anni Novanta, se ne parlava molto meno in quei tempi. Io avevo vergogna, non ne parlavo. Ne ho sofferto per anni”.
Da quel vortice ne uscì grazie anche e soprattutto al suo fidanzato di allora, uno sportivo che fu in grado di ascoltarla, di capirla e di non giudicarla. Riuscì ad andare oltre la superficialità di un corpo esile facendole riscoprire la bellezza dell’esistenza. “Il mio ragazzo dell’epoca mi ha coinvolta e aiutata, mi amava per quello che ero. Mi ha fatto ri-apprezzare il gusto della convivialità. Lui è stato il mio angelo. Ho anche ricominciato a bere vino, noi veneti iniziamo presto”, ha sottolineato Francesca, mostrando profonda gratitudine per l’ex compagno.
Verissimo, il discorso di Francesca Cavallin affonda emotivamente Silvia Toffanin
“Io non bevo, forse perché ho visto bere tutti intorno a me”, l’incursione di Silvia Toffanin, che ha poi fatto virare la chiacchierata sul tema figli. La Cavallin è stata sposata con Stefano Remigi (figlio di Memo Remigi), con il quale ha avuto due frutti d’amore, Leonardo, 15 anni, e Jacopo, 7. Il matrimonio è poi naufragato ed è arrivato il divorzio. “Oggi tu sei una mamma single, cos’è la cosa più difficile?”, la domanda della compagna di Pier Silvio Berlusconi. L’attrice ha dato una lunga, intensa e saggia risposta, frutto di una riflessione profonda:
“Dare il senso di famiglia e far capire che ci sono altri modi per essere una famiglia. L’amore può avere fisionomie diverse. L’amore, però, con le varie sfaccettature, non si spegne. Bisogna far capire che noi prima ancora di essere mamme o papà, siamo esseri umani. Quando noi iniziamo a vedere i genitori non più come super eroi ma come appunto degli esseri umani li amiamo ancora di più, per le loro fragilità. Spero che i miei figli possano capire questo un giorno”.
A questo punto Silvia Toffanin è crollata, restando in silenzio per diversi secondi, vinta dall’emozione e dalle lacrime. “Mi hai commossa”, ha poi sussurrato, evidentemente colpita dal ragionamento fatto dall’attrice la quale ha anche rimarcato che nella vita è fondamentale non scordarsi delle proprie radici e da dove si viene. La conduttrice ha annuito nuovamente, ringraziando la sua ospite per la brillante intervista concessa.