Come è andato lo speciale di Verissimo sull’incoronazione di re Carlo III? Piuttosto bene, seppur si poteva fare qualcosa in più. Ma si proceda con ordine. Come già sperimentato con i funerali della regina Elisabetta II, Canale Cinque ha affidato a Silvia Toffanin, coadiuvata dalle ‘forze’ del Tg5, il racconto dell’evento. Ebbene, si parta proprio dalla compagna di Pier Silvio Berlusconi.
Critiche ingenerose a Silvia Toffanin che agisce per sottrazione
In rete qualcuno, tanto per cambiare, l’ha criticata, ritenendola non idonea a presentare determinati appuntamenti. Trattasi di biasimi ingenerosi e dettati forse dal pregiudizio. A chi afferma che non sia preparata e che intervenga poco, è bene ricordare che, in simili contesti, il compito di una conduttrice non è quello di parlare a ruota libera, bensì di ‘dirigere’ il traffico degli ospiti e opinionisti.
La Toffanin se l’è cavata non benissimo, ma neppure malissimo. Ha agito in modo ‘furbo’, per sottrazione, non avendo la smania di prendersi la scena (è questo è un punto a suo favore). Piccolo appunto lo si può fare per quel che riguarda la ‘gestione del traffico’. In alcuni passaggi della diretta c’è stato qualche accavallamento di troppo tra le voci in studio, quelle di Antonio Caprarica, Cesara Buonamici e Cristina Parodi. Nulla di esageratamente fastidioso. Però, ecco, qualche sbavatura c’è stata. Per il resto la conduttrice veneta ha garantito sobrietà e professionalità. Il suo pregio è quello di non voler strafare, a differenza di molti suo colleghi del piccolo schermo.
Caprarica frizzante, Cristina Parodi in ombra
Capitolo Caprarica, Buonamici, Parodi: il giornalista è stato il più frizzante di tutti, ma qualche volta ha parlato un po’ troppo togliendo spazio alle due colleghe. Cesara Buonamici è comunque riuscita a ritagliarsi la propria parte con interventi puntuali e azzeccati. Parecchio in ombra invece la Parodi che solo in pochi frangenti ha lasciato il segno, inserendosi quasi mai nello scorrere della diretta.
Da sottolineare invece il solito racconto puntuale da Londra dell’inviato Federico Gatti. Rapidità di esposizione e chiarezza nel narrare le vicende cruciali degli eventi a cui assiste lo rendono uno dei cronisti più gradevoli del piccolo schermo.