Silvia Toffanin ospita per l’ennesima volta Roby Facchinetti nel suo studio, ma stavolta il leader dei Pooh fa una rivelazione sconvolgente: da bambino un bagnino ha tentato di ucciderlo.
Ospitare i membri dei Pooh è sempre una vittoria, Roby Facchinetti e Co. hanno sempre qualche aneddoto nuovo da tirare fuori dal cappello.
Silvia Toffanin ha colto l’occasione dell’uscita dell‘autobiografia del tastierista per ripercorrere le tappe fondamentali della sua vita.
Dall’amore dei genitori scomparsi a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, alla passione per la musica.
Non è mancato un commovente omaggio al compianto Stefano D’Orazio, durante il quale Roby ha raccontato di aver sofferto tremendamente per la sua morte.
Gli si rompe la voce in gola ancora a parlare del fratello d’arte e rivela di essere caduto in una profonda depressione quando D’Orazio è volato in cielo.
Parlando poi della sua autobiografia, dal titolo Che Spettacolo E’ La Vita, Silvia Toffanin chiede a Roby di parlare di qualche episodio che non aveva mai reso pubblico.
Ed è qui che Facchinetti racconta una storia terrificante riguardo la sua infanzia.
‘Un bagnino voleva uccidermi’ La storia shock di Facchinetti
E’ il momento di raccontare tutto, anche la mia infanzia, così anche i miei nipoti scopriranno cose che non potevano sapere. Ora vi racconto una cosa che mi ha segnato.
Inizia così il racconto.
Da bambino andavo sempre in colonia, tra Riccione e Cesenatico e un anno ero con gli altri bambini a Riccione e facevamo il bagno.
Ad un certo punto il bagnino ci ha richiamati con il fischietto ma io non lo avevo sentito quindi mi ero trattenuto più a lungo in acqua.
Per punirmi quest’uomo ha trattenuto la mia testa sott’acqua finché non mi sono sentito svenire.
Ho iniziato a bere e ho sentito di star morendo.
Ha cercato di uccidermi.
Quando mi ha tirato fuori ero quasi svenuto.
Silvia Toffanin a questo punto è rimasta sconvolta e ha chiesto a Facchinetti se lo avesse raccontato ai suoi genitori o se qualcuno fosse intervenuto.
E lui ha continuato a raccontare
All’epoca queste cose succedevano e nessuno ci faceva caso.
Fosse successo oggi quel signore sarebbe finito giustamente nei guai, ma all’epoca non gli facevano niente. Io l’ho detto a mia mamma e mio papà e loro telefonarono alla colonia.
Ho ancora il trauma, non so ancora nuotare. Ogni volta che devo andare in acqua mi torna in mente questo episodio che mi ha segnato, a 80 anni mi fa ancora male.