Vivere non è un gioco da ragazzi, serie proposta da Rai Uno, è un adattamento del libro Il giro della verità di Fabio Bonifacci. Prodotta da Rai Fiction, in collaborazione con Picomedia di Roberto Sessa (produttore di Mare Fuori), la serie si concentra su un difficile rapporto genitori – figli che ha inizio da una tragedia legata al mondo della droga. Da venerdì 12 maggio, inoltre, la serie è interamente disponibile su RaiPlay.
La trama di Vivere non è un gioco da ragazzi
Lele è un diciottenne di umili origini, è innamorato di Serena, una coetanea ricca e annoiata, ed ha un ottimo rapporto con i genitori Marco e Anna, nonostante i problemi economici. Per cercare di fare colpo sulla ragazza, Lele inizia prima ad assumere pasticche di Mdma, poi a rivenderle, finendo ben presto in un brutto giro. L’ equilibrio si rompe quando, durante una serata in discoteca, Lele passa una pasticca di ecstasy ad un amico che poi muore. É l’inizio di un incubo che incrinerà il bel rapporto che Lele aveva con i genitori.
L’evento segna, per Lele, l’inizio di un calvario che lo metterà di fronte alle dure conseguenze delle sue azioni, nonché ad uno stravolgimento dei rapporti con Pigi, suo migliore amico, ma anche con Serena e con i propri genitori, questi ultimi non in grado di comunicare con un figlio appartenente ad una generazione diversa. Dopo molte vicissitudini, Lele deciderà di liberarsi dei sensi di colpa, confessando tutto prima al padre e poi al poliziotto Saguatti.
Il cast della fiction
In questa nuova serie, la Rai sfoggia un cast di alto livello, unendo numerosi attori dalla carriera consolidata con alcuni volti emergenti. Ecco, dunque, i principali protagonisti:
- Riccardo de Rinaldis Santorelli è Lele, il diciottenne protagonista.
- Stefano Fresi interpreta Marco, padre di Lele.
- Nicole Grimaudo è Anna, madre di Lele.
- Claudio Bisio vestirà i panni del poliziotto Saguatti.
- Matilde Benedusi interpreta Serena, la ragazza di cui Lele è innamorato.
- Pietro de Nova, infine, è Pigi, migliore amico di Lele.
Tra gli altri giovani interpreti della serie figurano anche Alessia Cosmo, Luca Geminiani, Simone Baldasseroni, e Tommaso Donadoni, quest’ultimo interprete di Miro, il ragazzo che morirà per colpa della pasticca ricevuta da Lele.
Dove vedere la serie
Vivere non è un gioco da ragazzi andrà in onda per tre prime serate su Rai 1, mentre è già disponibile integralmente sulla piattaforma streaming RaiPlay. Ogni serata sarà composta da due puntate. La serie, inoltre, avrebbe dovuto debuttare l’8 maggio, la Rai ha poi deciso di far slittare l’uscita di una settimana. Di seguito il calendario dettagliato della messa in onda:
- Prima puntata (primo e secondo episodio): lunedì 15 maggio 2023
- Seconda puntata (terzo e quarto episodio): lunedì 22 maggio 2023
- Terza puntata (quinto e sesto episodio): lunedì 29 maggio 2023
Location, regista e sceneggiatori
La serie è stata girata principalmente a Bologna, ricevendo anche il sostegno dell’Emilia Romagna Film Commission. A dirigere la fiction è Rolando Ravello (Immaturi – La serie, Tutta colpa di Freud – La serie), mentre Fabio Bonifacci è l’autore del soggetto e delle sceneggiature.
Cosa dicono gli attori: anticipazioni
Non sono mancate, in queste settimane, interviste e comunicazioni rilasciate dai principali attori coinvolti nella serie i quali hanno anticipato caratteri e storie della serie.
- Stefano Fresi, alias Marco (padre di Lele), ha descritto il suo personaggio come un uomo impulsivo e in crisi di mezza età, riflettendo anche sulle tante difficoltà, per un genitore, nel crescere i propri figli e nel comunicare con questi
- Nicole Grimaudo, alias Anna (madre di Lele), ha invece sottolineato la profonda empatia nell’interpretare il personaggio di Anna. “Ho due figli piccoli, ma mi confronto con le altre mamme. Se vivere non è un gioco da ragazzi, non lo è neanche per i genitori. E se lo fosse, sarebbe un gioco d’azzardo”
- Claudio Bisio, infine, si è detto entusiasta nell’interpretare il poliziotto Saguatti, un personaggio tanto complesso quanto interessante
- Riccardo De Rinaldis, alias Lele, ha spiegato: “Il mio personaggio agisce senza pensare alle conseguenze. Per la paura delle conseguenze sceglie di non confidarsi subito con i genitori. È oppresso dai sensi di colpa. L’errore è non comunicare. A un ragazzo della mia età dico: ‘Prima di fare le cose, pensate alle conseguenze’. Queste droghe girano. Bisogna avere testa e ignorare l’amico che ti dice: ‘Dai, prova una volta sola, non fa niente’. Quella può essere la volta sola che ti frega. Io non ho avuto tentazioni, altri purtroppo si sono lasciati trascinare”
- Matilde Benedusi, alias Serena: “Interpreto questa ragazza di quasi diciott’anni con un’apparente vita perfetta. Nasconde però una grande fragilità, dovuta al difficile rapporto con i genitori. Ha una madre che ama alla follia, ma che per motivi di lavoro è poco presente; e un padre, Claudio, per cui nutre da sempre amore ed odio. La sua paura più grande è quella di essere “disturbata” come lui e cioè di aver ereditato una malattia psichiatrica. Questo timore la blocca nella sessualità e nell’amore e la porta ad assumere droghe. Quando ho letto il libro e poi la sceneggiatura, ho trovato delle caratteristiche in comune con Serena, che si rivela, nel corso della serie, una ragazza determinata e che, una volta superate le proprie insicurezze, vive a trecentosessanta gradi i rapporti di amicizia e di amore, a cui tiene tantissimo. La differenza sostanziale fra noi riguarda il rapporto con i genitori. Io ho avuto la fortuna di essere sempre supportata e compresa dalla mia famiglia. Noi siamo quattro figli, quindi non mi sono mai sentita sola”.
- Rolando Ravello, il regista della serie: “Il personaggio di Bisio è il nemico di Lele, pronto a incastrarlo con ogni mezzo. Ci vorrebbe una serie spinoff solo per questo poliziotto, è complesso e interessante”
- Roberto Sessa, il produttore della serie: “La sfida è quella di portare tematiche così importanti su Rai 1. La cosa più complessa, invece, è stata quella di riuscire a equilibrare il linguaggio dei giovani con quello adatto ai loro genitori”
Il rapporto tra gli attori sul set
Sul set della fiction si è respirato un clima professionale, disteso e amichevole. Lo ha riferito l’attrice Matilde Benedusi, intervistata da Best Movie: “I mesi delle riprese sono stati alcuni tra i più belli della mia vita. Con i ragazzi del cast, con cui ho legato fin da subito, mi sento spesso. Rolando Ravello è un regista straordinario, sia dal punto di vista professionale sia da quello umano. Ci ha fatto sentire accolti fin da subito, ci ha capiti; è stato come se ci conoscessimo da sempre. Ogni volta che un attore finiva le riprese, eravamo tutti tristi. Mi ricordo di aver pensato che avrei voluto non finisse mai”.