Da giorni gli appassionati di Netflix non fanno che parlare d’altro: lo scorso 21 settembre è uscito sulla piattaforma di streaming Wanna, un documentario a puntate che approfondisce uno dei casi di cronaca più discussi di sempre nella televisione italiana. Il prodotto audiovisivo racconta l’incredibile vicenda che all’inizio degli anni 2000 aveva visto protagoniste Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile e la loro ditta, l’Asciè s.r.l., che aveva truffato centinia di persone in tutta Italia con la scusa dei numeri del lotto.
La vicenda nacque a partire da un’inchiesta di Striscia la Notizia della quale si sarebbe parlato per anni. L’inchiesta partì come raccontato dal programma quando la signora Fosca Marcon, coraggiosa pensionata, contattò il programma dopo essersi insospettita per le minacce e le violenze ricevute al telefono da parte degli operatori della Asciè. Alla Marcon, lamentatasi per non essere riuscita a vincere al Superenalotto, era stato detto (anche dalla stessa Stefania Nobile) che aveva addosso il malocchio e che l’unico modo per liberarsene sarebbe stato pagare un’ingente cifra.
Il servizio di Striscia è entrato di diritto nella storia della televisione. Il programma di Antonio Ricci contribuì a scoperchiare un calderone che portò, alla fine, alla scoperta di decine di altri casi simili e, alla fine, all’arresto delle due televenditrici truffaldine. A poche ore dal caricamento di Wanna su Netflix, ad ogni modo, sono emerse nuove querelle fra i protagonisti della vicenda-
Lo scorso 22 settembre, infatti, è apparso sul Fatto Quotidiano un pezzo che conteneva, a quanto pare, informazioni sbagliate. Nel pezzo in questione (come riporta Dagospia) si dice che tutto sarebbe nato in prima battuta dopo una segnalazione del Marchese Attilio Capra de Carrè. Questa, perlomeno, è la versione di Stefania Nobile nel documentario. Ma la verità sarebbe un’altra.
La versione ufficiale di Striscia la Notizia
Tramite comunicato stampa, il programma ha voluto fare chiarezza sulla dinamica dei fatti. Antonio Ricci ha così smentito categoricamente quanto raccontato a Netflix da Stefania Nobile. La versione ufficiale, dunque, è che come anticipato (e raccontato ai tempi nel programma) fu tutta “colpa” della prima segnalazione di Fosca Marcon. “Striscia la notizia non ha mai avuto nulla che fare e mai conosciuto il marchese citato – a sproposito – da Stefania Nobile” ha tenuto a specificare l’ufficio stampa del programma di Canale 5.