Finito il processo ad Harvey Weinstein: il produttore è stato giudicato colpevole
Ora è ufficiale: Harvey Weinstein è colpevole. Il produttore cinematografico è stato dichiarato colpevole di aggressione e abuso nel processo in cui era imputato per violenze nei confronti di diverse attrici di Hollywood. Il verdetto arriva dopo tre settimane di testimonianze, in cui le accusatrici hanno denunciato abusi, rapporti orali forzati e palpeggiamenti. I sette giurati e le cinque giurate hanno impiegato cinque giorni per arrivare alla sentenza. Più precisamente il 67enne è stato riconosciuto colpevole di due capi di imputazione su cinque. Violenza di primo grado nei confronti della sua ex assistente, Miriam Haley, e di abuso di terzo grado nei confronti di un’altra. Ma alla fine la giuria lo ha assolto dall’accusa più grave, ovvero quella di “predatore se***le seriale” che gli sarebbe potuto costare l’ergastolo.
Harvey Weinstein colpevole ma per la giuria non è un predatore seriale
L’accusa di “predatore seriale” sarebbe scattata se fosse stata riconosciuta, “oltre ogni ragionevole dubbio”, la violenza nei confronti di un’altra vittima, l’attrice Annabella Sciorra, che ha raccontato di aver subito violenze negli anni ’90. L’ex produttore di Hollywood è stato dichiarato “non colpevole” dell’accusa di primo grado dell’ex aspirante attrice, Jessica Mann, con cui ebbe poi una lunga relazione. In base alla decisione della giuria, Weinstein rischia una condanna che può variare dai 5 ai 25 anni di prigione, per quanto riguarda il crimine di primo grado e fino a quattro anni di carcere per il reato di abuso di terzo grado.
Harvey Weinstein non si è mai dichiarato colpevole davanti al giudice
Nonostante le 80 testimonianze, Harvey Weinstein non si è mai dichiarato colpevole per quanto accaduto. Non lo ha fatto neppure durante il processo, che è stato molto seguito dai media. Weinstein ha sempre parlato di rapporti consensuali ma la giuria gli ha dato torto.