Continua ad essere al centro della cronaca del Bel Paese l’aeroporto di Fiumicino. Dopo il caso dei furti di profumi del politico Piero Fassino, pare che all’interno dello scalo romano si sia verificato un altro episodio tutt’altro che lodevole. Stavolta, il protagonista sarebbe stato il cantante Zucchero, al secolo Adelmo Fornaciari. L’artista, secondo quanto rivelato da Dagospia, lungo la mattinata di lunedì 6 maggio, avrebbe preso il volo Roma – Miami di Ita Airways. Peccato che se ne sarebbe infischiato della coda di passeggeri all’imbarco, sorpassando tutti assieme al suo staff.
Zucchero “è passato davanti a tutti, comprese le persone in carrozzina, tra i mugugni degli altri passeggeri”, ha riferito Dagospia che ha poi indirizzato alla star un commento al vetriolo, zeppo di sarcasmo e veleno: “Adesso ritroveremo Zucchero su qualche palco a cantare le ballate popolari e sfidare le élite dei ricconi? L’Italia si conferma il Paese del “Lei non sa chi sono io”. Il problema è che ogni tanto si sa, e ti beccano“. Si attende la versione di Fornaciari, laddove sia intenzionato a fornirla.
Aeroporto di Fiumicino: non solo Zucchero, il caso Piero Fassino
Come poc’anzi accennato, si è molto parlato dell’aeroporto di Fiumicino negli ultimi giorni in quanto è stato teatro degli episodi di presunto furto commessi dal deputato del Partito Democratico Piero Fassino. Il politico piemontese è stato denunciato dopo che alcuni dipendenti e vigilantes di un duty free dello scalo lo hanno accusato di aver tentato di rubare un profumo Chanel.
Dopo che è scoppiato il caso, diverse testimonianze hanno sostenuto che Fassino, nelle scorse settimane, avrebbe sottratto furtivamente altro materiale dal medesimo duty free. Il politico ha tentato inizialmente di difendersi, spiegando di non voler trafugare la merce e dicendo che si è trattato di un qui pro quo. Questa versione, però, l’ha fornita prima che il caso si ingrossasse e che trapelassero i racconti relativi a sue presunte precedenti sottrazioni.
Sulla vicenda la procura ha aperto un’inchiesta che non dovrebbe avere gravi risvolti giudiziari in quanto si tratta di questioni per cui vale il salvagente della “tenuità del fatto”. Risvolti invece di non poco conto potrebbero esserci dal punto di vista politico. L’immagine di Fassino rischia di uscirne a pezzi e macchiata in modo indelebile. E pure quella di Zucchero, laddove venisse confermata la versione della fila saltata all’imbarco.